Avete bitcoin? Nonostante le prime battute d'arresto, qualcuno dice che è più forte che mai.

di Scott Cohn, @ScottCohnTV,  28 settembre 2016, CNBC
Bitcoin, la moneta digitale che ha affascinato il mondo tre anni prima di essere contaminata da scandali, potrebbe essere sulla via del ritorno.

In realtà, molti esperti dicono che non è mai veramente andata via, nonostante le forti oscillazioni del suo valore.

"Credo che il futuro della moneta digitale sia luminoso", ha detto Marco Santori, partner di Pillsbury Winthrop Shaw Pittman a New York, e leader del team che si occupa di valuta e tecnologia blockchain della società. Blockchain fa riferimento al registro virtuale che anima Bitcoin e le altre cryptomonete.

"Questa è probabilmente l'invenzione più importante dalla nascita di Internet", ha detto Santori in un'intervista per "American Greed " della CNBC.

Fin dall'inizio, il concetto è stato affascinante, se non utopico. Immaginare una valuta che non è legata ai capricci dei politici, alle manie dei banchieri centrali, o alle sorti di un determinato paese. Piuttosto che fare affidamento sul governo che conia una moneta, gli utenti possono "minare" i propri Bitcoin, eseguendo software - contribuendo con la propria potenza di calcolo alla verifica di altre transazioni Bitcoin. Oppure possono semplicemente acquistare bitcoin in uno dei numerosi siti di compravendita on-line, o investire, come per qualsiasi altra valuta. A molti questa è sembrata una buona scommessa.

Nell'autunno del 2013, con il governo degli Stati Uniti bloccato in un'altra prova di forza per l'innalzamento dei limiti di debito pubblico e di fronte allo spettro di un fallimento senza precedenti, l'interesse per le valute virtuali come Bitcoin ha raggiunto il picco. Il prezzo di un singolo bitcoin ha raggiunto in massimo di 1108 dollari su Coinbase, la prima borsa Bitcoin con licenza americana.

Ma la frenesia sarebbe stata di breve durata.

Quando i prezzi stavano raggiungendo il loro massimo, le autorità statunitensi manifestarono quello che consideravano il lato oscuro di Bitcoin smantellando quello che l'FBI ha chiamato "un centro commerciale di mercato nero per droghe e servizi illegali" - un sito web sotterraneo conosciuto col nome di "Silk Road".
L'FBI ha arrestato il ventinovenne fondatore del sito, Ross Ulbricht, condannato al carcere a vita (attualmente in appello) e il governo ha sequestrato più di 30 milioni di dollari nella valuta usata da Silk Road: Bitcoin.

Nel frattempo in Giappone, il più grande sito di compravendita di bitcoin al mondo, Mt.Gox, è stato travolto dalla spirale del fallimento e dalle accuse di essere un canale per il riciclaggio di denaro.

A due mesi dall'arresto di Ulbricht, Bitcoin aveva perso quasi metà del suo valore. Il prezzo continuerà poi a diminuire per più di un anno, toccando il minimo a 203 dollari all'inizio del 2015, su Coinbase.

Ma ultimamente Bitcoin si è ripreso, raggiungendo i 757 dollari nel mese di giugno. Da allora il prezzo si è stabilizzato, ma è ancora a circa tre volte i livelli più bassi del 2015. Santori dice che un indicatore ancora migliore per valutare l'apparente ripresa del Bitcoin è il volume.

"Dopo che Silk Road è stato chiuso, abbiamo visto un forte calo in termini di volume", ha detto. "Ciò conferma che Bitcoin era molto utilizzato per gli acquisti su Silk Road. Ma il volume è poi tornato, e ora è molte volte superiore a quello che era allora".

Infatti, secondo Blockchain, società di tecnologia con sede in Lussemburgo, ogni giorno ora avvengono più di 200.000 transazioni Bitcoin, rispetto ad appena le 90.000 del picco del 2013.

"La moneta digitale è oggi molto più avanti di quanto non fosse nel 2013, quando ha iniziato a raggiungere i massimi di popolarità nei mercati", ha detto Santori.

Ma Bitcoin ha ancora sfide da affrontare - alcune vecchie, qualche altra nuova.

Bitcoin non è più l'unico gioco in città. Sono nate altre cryptomonete, in particolare Ethereum che estende la tecnologia blockchain di Bitcoin, consentendo agli utenti non solo di impegnarsi in transazioni di base, ma anche di creare "contratti intelligenti" che si auto-applicano automaticamente.

Nel frattempo, la legge che circonda le valute virtuali rimane provvisoria, con sentenze contrastanti su come definirli.
«I bitcoin sono un prodotto? Sono una proprietà? Trovare una loro definizione legale sarà una strada molto lunga per le valute virtuali in generale", ha detto Santori.

Poi, naturalmente, c'è la questione del crimine. Il valore di una valuta dipende in parte dalla sua reputazione, e in questo senso il caso di Silk Road è stato un enorme colpo per Bitcoin. Ma Santori dice che è un giudizio ingiusto.

"Bitcoin è utilizzato per il crimine? Beh, certo. Ma lo sono anche un sacco di altre monete. E lo sono anche un sacco di altre tecnologie", ha detto Santori.

Molti esperti concordano sul fatto che Bitcoin è in realtà meno utile ai criminali rispetto alle altre valute, perché contrariamente alla credenza popolare, non è anonimo. In effetti, uno degli agenti IRS che hanno contribuito a scovare il gestore di Silk Road dice che, in ultima analisi, è stato Bitcoin ad aiutare i funzionari delle forze dell'ordine a trovare il loro uomo.

"A quel tempo, i criminali agivano credendo che Bitcoin fosse una moneta non tracciabile e che i tutori della legge non li avrebbero mai scoperti", ha detto Tigran Gambaryan alla trasmissione "American Greed". "Beh, quando si è arrivati al 2014-2015 non era più così".

Quindi, Bitcoin ed le sue compagne cryptomonete sostituiranno tutti i soldi nel nostro portafoglio? Non necessariamente.

Persino alcuni dei sostenitori più entusiasti, come Santori, dicono che, contrariamente ad alcune delle prime aspettative, sarà difficile battere il dollaro americano.
"Ci si può lamentare quanto si vuole delle banche ma il dollaro è forte", ha detto. "E 'una buona valuta. E' una buona riserva di valore. È un buon mezzo di scambio. Fa tutte quello che vogliamo facciano i soldi".

Ma dice anche che altri paesi con valute meno stabili potrebbero trovare in Bitcoin una valida alternativa - un mezzo di scambio, e una fonte di investimento altrove, anche negli Stati Uniti

E con l'evolversi della tecnologia, dovremo tutti espandere il nostro concetto di denaro.



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Caro bitcoin: perché sei?

Ogni tanto mi capita che qualcuno mi chieda di spiegargli cosa è bitcoin e alla domanda "mi spieghi un po' cos'è bitcoin?" io vado sempre un po' in crisi. Perché? Perché la risposta è di per sé molto semplice, bitcoin è una moneta, bitcoin sono soldi, ma in realtà la cosa complessa è spiegare come è possibile che una cosa che non c'è, che non si vede, che non si può toccare, possa essere soldo, moneta.
Siamo abituati ad avere una concezione fisica del denaro.. vero che il saldo del conto in banca lo si vede sullo schermo del computer o del cellulare, ma quel numero facciamo conto che rappresenti le nostre banconote conservate nella cassaforte della banca. Una moneta è un dischetto di metallo, una banconota è un foglietto di carta pregiata stampata con effetti speciali molto carini. Per noi il denaro non è solo un numero, il saldo ci dice quanti soldi abbiamo, ma i soldi sono fisici, tutti i soldi lo sono, li possiamo tenere in mano, in tasca, possiamo riempirci il materasso o un forziere alla Zio Paperone, le banche li tengono nei sotterranei dietro porte blindate spesse un metro! ...o no? Un'amara scoperta che ho fatto quando ho cominciato ad interessarmi di bitcoin è che al mondo solo circa un decimo della quantità dei soldi esistenti (euro, sterline, dollari ecc) ha una "rappresentazione fisica", è stampato, il resto, il 90%, sono solo numerelli, sono cifre scritte su un foglio excel di una banca.
Una precisazione.. io sono un informatico, so solo qualcosa di come funziona un computer, non sono un economista, quindi alcune mie affermazioni suoneranno banali, ma meglio così, almeno magari mi capiranno tutti.. o almeno lo spero.



Altra cosa che ho scoperto contestualmente ai bitcoin è che il valore di euro, dollaro & co. non è basato sull'oro nei forzieri delle banche centrali... mentre io ero convinto che fosse così.
Io, come tutti, all'inizio mi chiedevo "come può questa cosa digitale avere un valore nel mondo reale?". I soldi rappresentano l'oro, l'oro è fisico, è reale, esiste in quantità limitata e non può essere falsificato. Cerco su Internet e cosa scopro? Che i soldi che uso non sono più limitati dall'oro contenuto nella Banca d'Italia da più di cento anni, nemmeno le lire lo erano. Quel sistema si chiamava sistema aureo e nei testi di economia ne leggerete come di una cosa antiquata, stupida e vecchia.
Beh, io ero ignaro di tutto, io pensavo che nessuno potesse decidere la quantità di soldi in circolazione, pensavo che il complessivo dei soldi di una nazione equivalesse al valore dell'oro nei forzieri della sua banca centrale. La realtà è che la quantità di euro o dollari esistente al mondo viene decisa dalla banche centrali: i banchieri centrali, qualche decina di persone al mondo decide quante banconote si possono stampare, un bel potere, non vi pare?
La cosa più sconvolgente, a dir la verità, non è stato scoprire questo, ma rendermi conto che quasi tutti i miei amici non lo sapevano.  Ho studiato una discreta quantità di anni ma nessuno mi ha mai insegnato come funzionano i soldi... c'è da meditare.
Quindi, se tiriamo un po' le somme di quanto ho scritto, abbiamo scoperto che il 90% dei soldi tradizionali (dollari, euro, sterline, yuan, yen...) sono solo numeri, come bitcoin.
Ma, perché c'è un ma, i bitcoin sono numeri molto diversi, i bitcoin hanno un massimo. I banchieri possono stampare nuovi soldi all'infinito, possono stampare camionate di banconote da utilizzare dove serve (tipicamente da dare alle banche private quando sono sull'orlo del fallimento), mentre il numero di bitcoin è fisso, definito e immodificabile. Il numero massimo di bitcoin è 21 milioni. 21 milioni e non uno di più, fine, non c'è banchiere che tenga. Con i bitcoin è come tornare all'oro, con i bitcoin torniamo ad avere una moneta basata su qualcosa di fisso, qualcosa di immodificabile. L'oro non può essere creato dal nulla, i bitcoin nemmeno, gli euro invece si... la vedete la differenza? I bitcoin sono oro digitale, gli euro sono numeri su un foglio di calcolo.



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Blockchain non renderà le banche più efficienti.

di Saifedean Ammous, 4 febbraio 2016, American Banker
articolo originale: http://www.americanbanker.com/bankthink/blockchain-wont-make-banks-any-nimbler-1079190-1.html

Nel 1855, Karl Benz unì la sua professione di produttore di motori a scoppio con il suo hobby di disegnare carrozze al fine di produrre il primo veicolo mobile autonomo: l'automobile. Benz introdusse un motore come soluzione ad uno specifico problema di ingegneria: permettere a una carrozza di muoversi rapidamente senza cavallo. Il motore soppiantò il cavallo, non velocizzò i cavalli.

Nel 2008, un analogo problema di ingegneria è stato risolto da Satoshi Nakamoto. Crittografia e reti peer-to-peer sono state combinate per produrre bitcoin, la prima moneta completamente elettronica. Nakamoto ha introdotto il blockchain di bitcoin come soluzione ad uno specifico problema di ingegneria: trasferire soldi online nello stesso modo usato per trasferire contanti in prima persona, senza bisogno di una terza parte.

Così, nonostante i tentativi delle banche di testare e utilizzare la tecnologia blockchain a loro vantaggio, è fuori discussione che gli intermediari possano ricavare vantaggio da una tecnologia che è stata progettata per sostituirli. Sarebbe come attaccare dei motori ai cavalli in nome dell'innovazione tecnologica: il risultato sarebbe solo quello di rallentare i cavalli, e questa idea ridicola non troverà spazio al mondo.

Quando due parti si scambiano bitcoin, la transazione viene trasmessa a tutti i computer della rete, i quali impiegano una notevole potenza di elaborazione per verificare tutte le transazioni e per verificare le verifiche fatte da altri.

Questo processo molto complesso e iterativo permette alla rete di raggiungere un accordo sulla registrazione definitiva e inalterabile delle operazioni fatte, registrazione che prende la forma di una catena di blocchi. I membri della rete vengono "pagati" con nuovi bitcoin proporzionalmente alla potenza di elaborazione fornita. Questo approccio è un metodo computazionalmente intenso e costoso di verificare le transazioni. Questo spiega perché oggi la potenza di elaborazione della rete ha superato 1 exahash al secondo - potenza da far impallidire i più grandi supercomputer del mondo - e anche il motivo per cui consuma enormi quantità di energia elettrica.

Ci sono metodi molto più facili e leggeri per registrazione transazioni, ma questo è l'unico metodo che elimina la necessità di una terza parte, di un intermediario. Le transazioni vengono aggiunte al blockchain perché molti verificatori competono tra di loro, guadagnandoci, per poter essere i primi a effettuare la verifica. Eppure, per poter effettuare una transazione, non occorre fidarsi di nessuno. Piuttosto, la frode viene immediatamente rilevata e bloccata dalla rete, i cui membri hanno forti incentivi a mantenerla integra. In altre parole, bitcoin è costruito interamente su un sistema di verifica ingombrante e costoso, che però riesce ad eliminare la necessità di avere fiducia e affidabilità tra le parti: è 100% verifica e 0% fiducia.

Solo il tempo dirà se questo modello saprà soppiantare le forme tradizionali di finanza che utilizzano tecnologie più semplici ma basate, a differenti livelli, su fiducia e intermediazione. E' possibile che Bitcoin riesca a soppiantare molti intermediari finanziari, ma è anche possibile che Bitcoin ristagni o addirittura fallisca e scompaia. Ciò che non può accadere è che la tecnologia blockchain (Bitcoin) favorisca quel sistema dell'intermediazione finanziaria che è stata destinata a sostituire.

Per qualsiasi terza parte che gestisca pagamenti, transazioni commerciali, o mantenga registri, il blockchain è una tecnologia estremamente costosa e inefficiente. Una blockchain non collegata a bitcoin combina il peggio dei due mondi: la struttura ingombrante del blockchain con i costi e i rischi sulla sicurezza delle terze parti. Non c'è da meravigliarsi che sette anni dopo la sua invenzione la tecnologia blockchain non sia ancora riuscita a sfondare con successo con una applicazione commerciale diversa da quella per cui è stato progettato specificamente: bitcoin.

Mentre invece c'è stata abbondanza di entusiasmo, di conferenze e dibattiti di alto profilo sui media, nei governi, nel mondo accademico, dell'industria, e al World Economic Forum sul potenziale della tecnologia blockchain. Molti milioni di dollari sono stati investiti in imprese, in ricerca e promozione da governi e istituzioni sedotti dall'euforia, senza alcun risultato pratico.

I consulenti Blockchain hanno costruito prototipi per compravendita di azioni, registrare attività, effettuare votazioni e riconciliare pagamenti. Ma nessuno di questi è stato implementato commercialmente perché sono più costosi rispetto ai metodi più semplici basati su database e software consolidati, come ha recentemente concluso il governo del Vermont.
Nel frattempo, le banche non hanno una grande tradizione nell'applicazione di nuove tecnologie per uso proprio. Qualche settimana fa, a Davos, mentre il CEO di JPMorgan Chase Jamie Dimon stava promuovendo la tecnologia blockchain, le interfacce 'Open Financial Exchange' della sua banca - una tecnologia del 1997 che fornisce informazioni sui clienti - erano giù, non funzionavano da due mesi.

Al contrario, la rete bitcoin è nata due mesi dopo la presentazione della tecnologia da parte di Nakamoto. Fino ad oggi, h funzionato ininterrottamente ed è cresciuta fino a valere oltre 6 miliardi di dollari (oggi 11). Blockchain era la soluzione al problema del contante elettronico e dato che funzionava, è cresciuta in fretta, mentre Nakamoto ha lavorato anonimamente comunicando brevemente solo via e-mail per circa due anni. Non ha avuto bisogno di investimenti, capitali, conferenze o pubblicità.

Ci sono molte tecnologie semplici che le banche hanno necessità di ottimizzare e migliorare, mentre invece sono sedotte dal canto delle sirene che pronunciano parole futuristiche e vanno alla ricerca di un problema da poter risolvere con la tecnologia blockchain, ma non troveranno nulla.



Saifedean Ammous è un assistente professore di economia presso la Lebanese American University.



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Come blockchain potrebbe cambiare il mondo

di Rik Kirkland, 11 maggio 2016, McKinsey
articolo originale: http://www.mckinsey.com/industries/high-tech/our-insights/how-blockchains-could-change-the-world


Quale impatto potrebbe avere la tecnologia che sta dietro a Bitcoin? Secondo il CEO di 'Tapscott Group' Don Tapscott, blockchain, la tecnologia alla base della criptovaluta, potrebbe rivoluzionare l'economia mondiale. In questa intervista di Rik Kirkland, consulente di McKinsey, Tapscott spiega come blockchain, database distribuito open-source che usa lo stato dell'arte della crittografia, può facilitare la collaborazione e il monitoraggio di tutti i tipi di transazioni e interazioni. Tapscott, coautore del nuovo libro "Blockchain Revolution: come la tecnologia alla base di Bitcoin sta cambiando i soldi, gli affari e il mondo", ritiene anche che questa tecnologia potrebbe offrire una sana protezione della riservatezza ed essere "una piattaforma per la verità e la fiducia". A seguire una trascrizione dei commenti di Tapscott.

Trascrizione dell'intervista:


Nei primi anni 90, dicevamo che i mezzi di informazione erano centralizzati. Era una comunicazione uno a molti, a senso unico; controllata da forze potenti, e tutti erano destinatari passivi. Il nuovo web, la nuova forma di comunicazione, abbiamo detto, è uno a uno, è molti a molti; è altamente distribuita, e non è centralizzata. Ognuno è partecipante attivo, non un semplice destinatario. Questo genera una fantastica neutralità. Sarà quello che vogliamo che sia, possiamo costruire una società molto più egualitaria e prospera, dove tutti possano condividere la ricchezza che creano. Molte grandi cose sono successe, ma i benefici dell'era digitale, complessivamente, sono stati asimmetrici. Ad esempio, abbiamo una grande risorsa di dati creati da noi, eppure non riusciamo a trattenerla. E' di proprietà di una piccola manciata di potenti aziende o di governi. Queste guadagnano sui nostri dati o, nel caso di governi, li usano per spiarci, e la nostra privacy è compromessa.

E se ci fosse una seconda generazione di Internet che permetta il vero scambio di valore peer-to-peer? Quello che ora non abbiamo. Se voglio inviare soldi a qualcun altro devo passare attraverso un intermediario (una banca potente o una carta di credito) e ho bisogno di un governo che certifichi chi sono io e chi è il mio destinatario. Come sarebbe se potessimo farlo peer-to-peer? E se ci fosse un protocollo, chiamiamolo il protocollo fiducia, che ci permettesse di fare transazioni, di commerciare, di scambiare denaro, senza bisogno di avere una potente terza parte? Sarebbe fantastico.

Diversi anni fa, una misteriosa persona (o più persone) conosciuta col nome di Satoshi Nakamoto presentò il protocollo Bitcoin. Ancora una volta, il genio della tecnologia è uscito dalla bottiglia. Questo ci da un'altra opportunità per cercare di ripensare il sistema di potere economico, l'ordine delle cose. Questo, secondo me, è la dimensione che ha. È come essere nel 1993.


Come funziona blockchain


Blockchain è fondamentalmente un database distribuito. Pensate ad un foglio di calcolo gigante, globale, che gira su milioni e milioni di computer. E' distribuito. E' open source, quindi chiunque può modificarne il codice e tutti possono vedere cosa sta succedendo. E' veramente peer-to-peer, non richiede potenti intermediari ne per l'autenticazione ne per gestire le operazioni.

Utilizza lo stato dell'arte della crittografia, quindi se abbiamo un database globale e distribuito in grado di registrare che abbiamo fatto una transazione, cos'altro potrebbe registrare? Beh, potrebbe registrare qualsiasi informazione strutturata, non solo chi ha pagato chi, ma anche chi ha sposato chi o chi possiede quel pezzo di terra o da quale fornitore ha comprato energia la tal lampadina. Nel caso della Internet of Things (Internet delle cose - IoT) avremo bisogno di un sistema di registrazione basato su blockchain. Le banche non saranno in grado di gestire le migliaia di miliardi di transazioni in tempo reale tra le cose.

Quindi questa è una cosa straordinaria. Una immutabile, inattaccabile banca dati di risorse digitali. Questa è una piattaforma per la verità e per la fiducia. Le implicazioni sono impressionanti, non solo per il settore dei servizi finanziari, ma virtualmente per qualsiasi aspetto della società.

La maggior parte delle blockchain - e Bitcoin è la più grande - fanno parte di quei sistemi che vengono chiamati 'senza autorizzazione'. Possiamo fare transazioni e soddisfare le rispettive esigenze economiche senza sapere chi è l'altra parte e indipendentemente dalle autorità centrali. Tutte queste blockchain sono associate ad una moneta digitale, ed è per questo che tutti parlano di Bitcoin alla stessa stregua di blockchain, perché la blockchain di Bitcoin è la più grande.

Per me, blockchain, la tecnologia di base, è la più grande innovazione informatica: l'idea di un database distribuito dove la fiducia è basata sulla collaborazione tra utenti e su codice intelligente piuttosto che su istituzioni potenti che gestiscono sia autenticazioni che transazioni.

Il modo in cui funziona è: se io ti devo 20 dollari, allora facciamo una transazione tra di noi. C'è una grande comunità chiamata minatori, i quali dispongono di una potente capacità di calcolo. Alcune persone hanno stimato che l'intera potenza di calcolo di Google equivale al 5 per cento della potenza di calcolo applicata alla blockchain di Bitcoin. Questa piattaforma risolve questo grande problema chiamato doppia spesa. Se mando un file MP3 a qualcuno e ne mando una copia a qualcun altro, questo è un problema per l'industria discografica, ma non è un problema enorme. Se mando 20 dollari a qualcuno e mando gli stessi soldi anche a qualcun altro, questo è un grosso problema, si chiama frode, e l'economia si ferma se si dispone di un sistema monetario che funziona così. Quello che succede con Bitcoin è che, per farla breve, i minatori autenticano, verificano e registrano che avete fatto la transazione (e impediscono la frode).

Ogni minatore è motivato ad essere il primo a trovare la verità, e una volta trovata, viene riconosciuta anche da tutti gli altri. Quando viene trovata la verità risolvendo un complesso problema matematico, vengono guadagnati un po' di soldi, un po' di bitcoin. Riuscire a inviare gli stessi soldi a qualcun altro, o cercare di prendere i 20 dollari di qualcun'altro è praticamente impossibile, perché bisognerebbe modificare uno o più blocchi. Ecco perché si chiama blockchain, catena di blocchi, perché ogni blocco è legato al blocco precedente, e il precedente al blocco prima ancora, ergo, catena. Questa blockchain è attiva su un numero incalcolabile di computer. Per truffare dovrei riuscire a battere il controllo della risorsa di calcolo più potente del mondo, non solo per l'ultimo blocco, ma anche per l'intera storia delle transazioni, tutta la catena, distribuita e replicata ovunque, e questo non è praticamente possibile.

Quindi è vero che ci sono stati molti problemi con Bitcoin, grandi borse come Mt.Gox sono fallite, c'è stata Silk Road, dove Bitcoin era il sistema di pagamento per orribili traffici e attività illegali, ma non lasciarti ingannare da queste cose. Molte persone fanno l'errore di pensare, "Bitcoin? Beh, è un bene. Dovrei investire? Il suo valore crescerà o calerà?". Beh, questo a me non interessa, tanto quanto non mi interessa speculare con l'oro.

Qualcosa che più mi interessa è che Bitcoin in quanto moneta digitale ci permette di fare questo tipo di operazioni, che è una criptovaluta non basata su stati-nazione. La cosa più importante su cui dobbiamo concentrare il nostro lavoro è un argomento molto grande, questa base di dati, il database distribuito che ci permette di registrare con certezza immutabile ogni cosa.


Come accade la rottura

L'industria dei servizi finanziari sta per subire una grave rottura o trasformazione, a seconda di come si approccia il problema. Durante le ricerche per "Blockchain Revolution", abbiamo identificato otto cose diverse che questo settore fa: muove denaro, custodisce denaro, presta denaro, commercia denaro, contabilizza denaro e così via; e ognuna di queste attività può essere messa in discussione.

Prendete un qualsiasi settore industriale e questa tecnologia possiede un enorme potenziale per sconvolgerlo, contribuendo a generare un mondo più prospero dove ognuno può partecipare al valore che crea. L'industria musicale, per esempio, è un disastro, almeno dal punto di vista dei musicisti. Ora funziona che la maggior parte del valore prodotto viene assorbito dalle grandi etichette, poi vengono le aziende tecnologiche, e gli autori e musicisti sono lasciati per ultimi a raccogliere le briciole. Che cosa succederebbe se l'industria discografica fosse un'applicazione distribuita su blockchain, dove io, come cantautore, posso registrare la mia canzone con un contratto intelligente che specifica come deve essere utilizzata?

Un artista che distribuisse la sua musica su una piattaforma musicale basata su blockchain potrebbe dire: "Ascoltate la mia musica, è gratuita. Volete usarla come colonna sonora nel vostro film? Vi costerà tot, ecco come funziona. La metti nel film, lo smart contract, il contratto intelligente, mi pagherà". Vuoi usarla come suoneria? C'è un contratto intelligente anche per questo.

Non è un sogno irrealizzabile. Imogen Heap, che è una brillante cantautrice inglese, una artista di successo, è stata parte attiva nella creazione di Mycelia, i quali stanno lavorando con una straordinaria società chiamata Consensus Systems, presente in tutto il mondo, con sviluppatori blockchain che utilizzano la piattaforma Ethereum; Ethereum è una blockchain. Imogen ha già pubblicato la sua prima canzone su Internet. Mi aspetto che molti artisti sperimenteranno seriamente questo nuovo paradigma in cui i musicisti vengono direttamente ricompensati per il valore che creano.


Cosa può andare storto?

Io non sono un futurista. Io credo che il futuro non è qualcosa da prevedere, è qualcosa da raggiungere. Quello che stiamo sostenendo è che questa tecnologia è rivoluzionaria e che offre un ampio potenziale per cambiare la società.

Cosa potrebbe andare storto? Abbiamo identificato dieci blocchi e li abbiamo analizzati in dettaglio nella nostra ricerca e nel libro. Ci sono blocchi come ad esempio l'energia che viene consumata per far funzionare il tutto, che è enorme. Un altro blocco è che questa tecnologia sarà la piattaforma per un sacco di agenti intelligenti che soppianteranno molti esseri umani nei loro posti di lavoro. Forse tutta questa nuova piattaforma è il killer definitivo dei posti di lavoro.

I problemi maggiori, però, hanno a che fare con la sua gestione. Qualsiasi controversia esistente oggi ruota attorno ai problemi di governance. Questa nuova comunità è nella sua infanzia. A differenza di Internet, che ha un sofisticato ecosistema di governo, il mondo intero di blockchain e delle valute digitali è il selvaggio West.

E' un luogo di incoscienza, di caos e calamità. Questo potrebbe distruggere tutto se non troviamo il modo di riunire le leadership e creare organizzazioni equivalenti a quelle che abbiamo per la governance di Internet. Abbiamo l'Internet Engineering Task Force, che crea gli standard per la rete. Abbiamo l'Internet Governance Forum, che crea le politiche per i governi. Abbiamo il consorzio W3C, che crea gli standard per il Web. C'è la Internet Society che ha il ruolo di fare pressione. C'è la Internet Corporation for Assigned Names e Numbers (ICANN), una rete operativa che non fa altro che fornire i nomi di dominio. C'è una struttura e un processo per capire le cose. In questo momento, in Bitcoin, c'è un grande dibattito circa la dimensione del blocco. Abbiamo bisogno di blocchi più grandi per poter gestire tutte le operazioni che stanno per essere generate. Ci sono grandi differenze. Ci sono punti di vista legittimi, ma il problema è che non c'è un processo che consenta di trovare una soluzione ottimale.

Io sono fiducioso, perfino ottimista, che tutto questo procederà. Io mi sento un po' come nei primi anni '90. Abbiamo i venture capitalist migliori, i programmatori migliori, i dirigenti migliori, le migliori persone del settore bancario, i migliori governi, i migliori imprenditori, tutti dedicati a questa cosa. Questo è il segnale che qualcosa di grosso sta per accadere. Che sia solo esuberanza irrazionale? Non lo so. L'anno scorso, solo in questo settore sono stati investiti più di un miliardo di dollari. Io sono più fiducioso perché posso vedere la potenza che queste applicazioni hanno di cambiare in meglio le cose. Piuttosto che ridistribuire la ricchezza, forse potremmo cambiare il modo stesso con cui la ricchezza è distribuita. Immaginate una campagna in stile Kickstarter per lanciare una nuova società, nella quale 50 milioni di persone investono un paio di dollari o comunque quantità molto piccole.

Immaginate tutte quelle persone che hanno un supercomputer in tasca (il cellulare), che sono connessi a una rete, ma che non hanno un conto in banca perché possiedono solo un paio di maiali e un pollo. Questo è il loro conto in banca. Immaginate se queste potessero essere incluse nel sistema finanziario globale, sarebbero altri 2 miliardi di persone. Cosa potrebbe succedere? Il settanta per cento delle persone che possiedono un pezzo di terra hanno un atto di proprietà senza riconoscimento. E se vivi in un paese in via di sviluppo dell'America Latina, e un nuovo dittatore arriva al potere e dice: "Bene, potete anche avere un pezzo di carta che dice che la vostra piccola fattoria vi appartiene, ma ora il mio computer dice che è il mio amico a possederla".

Riuscite a immaginare un mondo in cui gli aiuti umanitari non vengono consumati dalla burocrazia, ma vanno direttamente al beneficiario mediante un contratto intelligente? Invece di un'applicazione da 60 miliardi di dollari che aggrega servizi di autonoleggio, perché non potremmo avere una applicazione distribuita su blockchain che gestisce tutti questi veicoli e gestisce dalla reputazione ai pagamenti? In ultima analisi, sono tutti veicoli che si muovono autonomamente. O un Airbnb blockchain? Queste cose riguardano tutte la questione che il valore dovrebbe andare a chi lo crea piuttosto che alle potenti forze che lo intercettano. In questo processo, siamo anche in grado di proteggere la nostra privacy. La privacy è un diritto fondamentale, e le persone che dicono "La privacy è morta, lascia perdere" sono profondamente disinformate. La privacy è il fondamento di una società libera.

Immaginate che ognuno di noi abbia la propria identità in una scatola nera su blockchain. Quando facciamo una transazione, liberiamo le informazioni strettamente necessarie per fare tale operazione e poi raccogliamo i dati. Riusciremmo a mantenere il possesso dei nostri dati e a farli fruttare, se volessimo, oppure no. Questo potrebbe essere il fondamento di un'epoca tutta nuova nella quale il nostro diritto fondamentale alla privacy è protetto, poiché l'identità è il fondamento della libertà e ha bisogno di essere gestita in modo responsabile.

Non siamo stati in grado di farlo finora. Sono attratto enormemente dalla potenza di questa opportunità. Sono in questo settore da 35 anni, scrivendo dell'era digitale, e non ho mai visto una tecnologia con un potenziale per l'umanità maggiore di questa.


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Così parlò Andreas

Non pensavo fossero li tutti per ascoltare Andreas, ma mi sbagliavo. Quando l'incontro è cominciato la gente era addirittura aumentata. A sentire Andreas al bar Copernico di via Copernico 38 a Milano ci saranno state almeno una cinquantina di persone.

Chi è Andreas
AntonopoulosAndreas è uno dei principali portavoce di Bitcoin, se non il principale. Andreas è una delle persone che più apprezzo nel panorama bitcoin, è umile ma molto competente e soprattutto molto chiaro e preciso nel parlare. Andreas, come me, crede profondamente nel potere rivoluzionario che Bitcoin ha, crede nella promessa di Bitcoin di rendere il nostro mondo un mondo migliore, e questo è il motivo principe che lo spinge a viaggiare per il mondo per spiegare cosa è e come funziona.



Biologia, questa sera parla di biologia, di come all'aumentare dell'ossigeno i batteri aerobici, quelli che hanno un metabolismo basato sull'ossigeno, hanno soppiantato i loro cugini anaerobici, per i quali l'ossigeno è velenoso; di come i piccoli mammiferi, con il sole coperto per anni dalle polveri della meteora, sono sopravvissuti ai grandi dinosauri. Eventi dirompenti, cambiamenti improvvisi hanno cambiato le condizioni di vita terrestri, e allora c'è stato chi è sopravvissuto e chi è perito. I batteri anaerobici e i grandi rettili si sono praticamente estinti, i batteri aerobici e i mammiferi hanno invece conquistato la terra.
Il 3 gennaio 2009 un evento sconvolgente, l'ossigeno, una enorme meteora ha colpito l'umanità: il blocco 0, il blocco della genesi, il primo mattone di Bitcoin è stato generato. Quello è stato la perturbazione, il sasso che sconvolge la tranquillità dello stagno con onde concentriche che si infrangono ovunque. Bitcoin è il batterio aerobico, il piccolo mammifero dell'economia.


Andreas ha presentato questo bel paragone evolutivo, biologia e finanza, vita e denaro. L'invenzione di Bitcoin è l'evento sconvolgente, quello che ha creato il denaro contante digitale. Quello che succederà, e che già è cominciato, è che bitcoin e le altre cripto-monete sopravviveranno all'estinzione delle valute nazionali e delle banche centrali. Giusto per chiarezza, in questa storia le banche sono i dinosauri.

Gli applausi erano entusiasti, ci si sente spettatori e protagonisti della storia, testimoni di una tappa evolutiva importante della società.

Finita la presentazione sono cominciate le domande, e le risposte di Andreas sono sempre chiare e decise.
Noi dobbiamo spiegare bitcoin ai nostri figli ma i nostri figli, ai loro figli, dovranno spiegare cos'erano le banconote. Tra non più di una decina d'anni il denaro sarà solo elettronico. Elettronico significa carte di credito e smartphone ma significa anche bitcoin. Con bitcoin riusciremo a mantenere libertà e riservatezza nelle nostre vite, senza saremo costantemente tracciati da banche e governi, completamente sotto il controllo dell'autorità centrale. Andreas non perde occasione di ricordare di come Bitcoin possa permettere di integrare nell'economia mondiale quel paio di miliardi e più di persone che non hanno una banca, che non hanno modo di risparmiare o che peggio, vedono i propri risparmi costantemente minacciati dal dittatore di turno.


Alla fine mi son sentito ancora più ottimista e sicuro che gli scenari visionari di Andreas arriveranno tutti, non sono utopie, sono semplicemente proiezioni, sono previsioni che possono apparire ardite solo a chi non ha ancora ben compreso l'essenza di Bitcoin.
Dopo essermi fatto autografare una copia cartacea del suo libro Mastering Bitcoin (c'è stato chi ha proposto di firmare una copia pdf del libro, giusto per stare in tema) ho dovuto a malincuore abbandonare il meetup, il treno è purtroppo immune al fascino della cripto-moneta.



Quanto vale un bitcoin? Tutti sapevamo la risposta, 400 euro, ma nessuno è riuscito a dare la risposta giusta: un bitcoin vale 1000 millibit. Arriverà il giorno in cui il valore di un bitcoin non sarà misurato in euro o dollari o yuan, bensì dal suo potere di acquisto, quando comprenderemo i prezzi esclusivamente in bitcoin, senza dover effettuare conversioni, quel giorno, per la prima volta nella storia dell'umanità, il mondo avrà un'unica moneta: bitcoin.

Tutto l'incontro è stato filmato e il video dovrebbe finire su youtube, quindi ripassate l'inglese perché è assolutamente da vedere.


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Perché la Blockchain di Bitcoin è l'invenzione più grande dai tempi di Internet

di Kyle Torpey, @kyletorpey, 19 Aprile 2016, Nasdaq



I primi tempi di Bitcoin sono spesso paragonati ai primi giorni di Internet. Anche se alcuni dicono che la killer application per il denaro digitale peer-to-peer deve ancora arrivare, molte persone comprendono le potenzialità di questo sistema aperto per il trasferimento di valore in rete. Internet ha completamente rivoluzionato il modo con cui l'informazione viaggia per il mondo, e Bitcoin potrebbe avere lo stesso impatto sul denaro, i pagamenti e molti altri aspetti della finanza.


Finanza senza autorizzazioni

Una delle innovazioni principali di Internet è che ha permesso la libera pubblicazione di informazioni. Prima una manciata di società giornalistiche detenevano uno stretto controllo sulle informazioni e le notizie, ora chiunque con un account Facebook o Twitter può istantaneamente trasformarsi in un reporter sulla scena di un evento interessante.

Bitcoin offre una trasformazione simile, verso una versione più decentrata della finanza on-line. Invece di ottenere autorizzazioni da PayPal, Visa o MasterCard per poter commerciare online, chiunque può vendere immediatamente beni e servizi e farsi pagare in bitcoin; ci vuole solo un portafoglio Bitcoin per poter cominciare. Sebbene la vendita di sostanze stupefacenti sia sempre esistita, con Bitcoin questo genere di commercio è più facile. Con questo non voglio dire che questi commerci siano leciti o meno, bensì che sono semplicemente un effetto della natura libera dei pagamenti in bitcoin.

Nonostante Bitcoin non richieda alcuna autorizzazione a livello tecnico, esistono ancora barriere legali quando si tratta di offrire servizi finanziari basati su blockchain. Le regolamentazioni entrano in gioco quando gli imprenditori custodiscono bitcoin di proprietà degli utenti. Fortunatamente, è comunque possibile creare nuovi protocolli P2P per servizi finanziari che possono essere visti semplicemente come un software. Un esempio di questo concetto è JoinMarket, che permette agli utenti che possiedono bitcoin di ottenere un ritorno sulle loro proprietà offrendo liquidità alle operazioni CoinJoin.


Bitcoin potrebbe cambiare come funziona Internet

Bitcoin ha anche il potenziale per poter cambiare completamente il modo con cui funziona Internet. La creazione di un vero denaro contante digitale permette di costruire applicazioni che sperimentano nuove forme di incentivazione e nuovi modelli di monetizzazione.

Il modello di monetizzazione più diffuso su Internet si è evoluto al punto che oggi tutto quello che conta è il tracciamento del comportamento degli utenti e la vendita di tali dati a terzi. Brave Software è una startup che spera di lottare contro questa tendenza tramite un nuovo browser. L'idea è quella di fornire agli utenti una migliore privacy durante la navigazione sul web consentendo piccoli pagamenti in bitcoin ai creatori di contenuti piuttosto che rendere gli utenti merce per gli inserzionisti pubblicitari. Per riuscirci il browser utilizza una tecnologia che blocca i banner pubblicitari e li sostituisce con contenuti e cookie di terze parti con le pubblicità meno intrusive.

21 è un altra giovane società dell'ecosistema Bitcoin che vede possibili modelli di pagamento totalmente nuovi grazie al contante digitale peer-to-peer. Qui la visione è di vedere Bitcoin come una risorsa di sistema piuttosto che una semplice moneta. Abilitando l'uso di bitcoin su alcuni dispositivi può permettere la creazione di mercati utili per condividere la larghezza di banda in eccesso, lo stoccaggio di file e altre risorse di sistema. Bitcoin può consentire un futuro in cui le specifiche di un particolare apparecchio sono meno importanti, perché le risorse di sistema possono essere acquistate automaticamente e pagate con bitcoin su mercati dedicati.


Una completa rivoluzione dei soldi

Un'ultima cosa da tenere a mente quando Bitcoin lo si considera merce o valuta è che si tratta di una vera e propria rivoluzione del denaro. Bitcoin ha implicazioni precise quando si parla della capacità di un governo di controllare l'economia. Che si tratti di evitare controlli sui capitali, inflazione, commerci vietati, bail-in di banche o qualsiasi altra politica economica, i cittadini hanno ora la possibilità di uscire completamente dal sistema tradizionale tramite Bitcoin. Anche se in passato l'oro è stato visto come la principale protezione dalle azioni dei governi, il ruolo di Bitcoin in questo ambito aumenterè tanto più il commercio e le altre attività economiche si muoveranno in questa direzione.

Internet ha indebolito il controllo centralizzato delle informazioni e Bitcoin potrebbe fare lo stesso con il denaro.




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Abbiamo visitato una miniera segreta di bitcoin in Cina

di Danny Vincent, @dannydvincent, 4 maggio 2016, BBC
articolo originale: http://www.bbc.com/future/story/20160504-we-looked-inside-a-secret-chinese-bitcoin-mine



In Cina, gli imprenditori esperti stanno facendo milioni all'anno facendo "mining" di bitcoin. Danny Vincent ha visitato uno dei più grandi impianti al mondo nel suo genere per filmare le attività e le persone all'interno.

Ai confini di una piccola città cinese vi è uno strano edificio dove è possibile vedere uno scorcio del futuro - e solo una manciata di persone sanno cosa sta accadendo all'interno.
Sto per visitare una delle più grandi miniere di bitcoin al mondo: dove vengono generati fino a 8 milioni di dollari all'anno in valuta digitale risolvendo complicati algoritmi matematici con i computer.
La posizione è segreta e io sono stato invitato alla rigorosa condizione di vivere sul posto con i minatori. I proprietari non vogliono diffondere la loro posizione precisa, perché benchè il governo cinese non sia ufficialmente pro o contro bitcoin, l'enorme quantità di denaro che scorre da queste miniere è al di fuori del controllo statale.

La città è così in alto tra le montagne che ognuno deve portarsi le proprie bombole di ossigeno. Il segnale telefonico è molto instabile tra le montagne e le valli che circondano la cittadina. Ma la connessione Wi-Fi ad alta velocità rende le chiamate video e le applicazioni di messaggistica il principale mezzo di comunicazione.

La mia guida è il trentenne Chandler Guo, proprietario di Bitbank, e imprenditore Bitcoin. Guo è l'esempio perfetto dei nuovi ricchi cinesi. La sua famiglia ha una fattoria di bestiame, è diventato ricco e ha deciso di investire in Bitcoin. Egli ha trasformato questa sonnolenta cittadina in una sommersa economia Bitcoin.
"In passato la Cina fabbricava cose semplici come vestiti, scarpe e cose del genere. Ma in futuro useremo la tecnologia per realizzare prodotti" spiega Guo.

Nel video di seguito, Guo mi ha mostrato l'interno della miniera che ha costruito:



Tra le pareti della miniera stanno centinaia di computer accantonati su scaffali. Una squadra di lavoratori vive in loco: prevalentemente di sesso maschile e composto da ex agricoltori e neo-laureati. Vivono in dormitori a stanze da sei. Sparse per i pavimenti ci sono pezzi di computer e alle pareti, sopra i letti a castello, ci sono manifesti di boy band cinesi.
Uno di loro, Fang Yong, è un laureato di 21 anni che lavora come minatore da circa un anno. In città guida un ciclomotore e, nonostante le sue origini rurali, si veste come un giovane cittadino cinese. E' pienamente consapevole delle potenzialità di Bitcoin. "Tutti dicono che questa tecnologia sta per avere una grande influsso su tutto il mondo", dice.

I minatori sono ricompensati con bitcoin per risolvere problemi di crittografia che verificano transazioni Bitcoin in tutto il mondo. Ogni volta che un problema è risolto, un nuovo "blocco" è aggiunto alla "blockchain" - una sorta di contabilità virtuale che assicura che ogni transazione venga autenticata.

In base del tasso di cambio corrente, un bitcoin vale circa 450 dollari americani. "La miniera frutta 50 bitcoin al giorno" dice Guo, "questa macchina non dorme mai".
Guo ha iniziato la sua attività solo due anni fa, e da allora il numero di miniere come la sua è esploso. "Due anni fa l'attività mineraria cinese era solo il 40% di quella mondiale", dice. "In questo momento è già il 70%. Quindi l'attività mineraria cinese è molto importante".

Guo ha costruito due miniere pienamente funzionanti in Cina e sta costruendo quella che lui dice sarà la più grande miniera bitcoin di tutto il mondo: una volta completata sarà in grado di produrre oltre il 30% di tutti i bitcoin prodotti ogni giorno.
Guo sta sviluppando anche una app che può minare la moneta digitale da uno smartphone o tablet. Egli crede che la Cina è destinata a diventare il centro dell'universo della moneta digitale.

Ma c'è concorrenza. Gran parte della popolazione cinese sta già utilizzando valuta on-line, come Alipay o il portafoglio di WeChat e il governo cinese ha recentemente annunciato che è interessato a sviluppare una moneta digitale ufficiale.

C'è anche la possibilità che organizzazioni minerarie come quella di Guo potrebbero minacciare il futuro della moneta. Almeno questa è la visione di un appassionato di bitcoin di primo piano, Mike Hearn, che nel mese di gennaio ha affermato che "l'esperimento è fallito". Hearn sostiene che il dominio della Cina nelle attività minerarie significa che la maggior parte delle transazioni Bitcoin sono verificate in Cina, e che quindi la lentezza della connessione internet cinese sta ostacolando il flusso della moneta, il che potrebbe ostacolarne la crescita. Questo, ha sostenuto, potrebbe alla fine portare al fallimento di Bitcoin.

Guo è sprezzante riguardo i commenti di Hearn. Dice che rimane ottimista per il futuro - e il potenziale che Bitcoin ha di cambiare il modo con cui usiamo il denaro. "Per me si tratta di un tipo di libertà. Bitcoin lo possono usare tutti ovunque. Non appartiene solo a un paese. E già sta attraversando le frontiere. Appartiene a tutti", dice Guo.




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