Bitcoin farà al sistema bancario ciò che il telefono cellulare ha fatto alla comunicazione

di Dominic Frisby, Virgin, 5 novembre 2014
articolo originale: http://www.virgin.com/entrepreneur/why-bitcoin-will-do-to-banking-what-the-cell-phone-did-to-communication


Lasciate che vi racconti un pò di storia del telefono. C'era una volta - si, nel 2008 - un tempo nel quale il mondo aveva quasi 1,3 miliardi di telefoni fissi...
La gente ama comunicare, se può. Le società di telecomunicazioni amano trarre profitto dalle persone che comunicano, se possono. Fanno posare i cavi in qualsiasi parte del mondo, se pensano di poterne tirar fuori qualche soldo.

Così, con circa sette miliardi di persone sul pianeta, la stragrande maggioranza dei quali si suppone non sia composta da eremiti ma che invece ami comunicare, ci si aspetterebbe un numero maggiore di 1,3 miliardi. A questo punto arriva il telefono cellulare e la questione è dimostrata. Ora ci sono 6,3 miliardi di utenti su una popolazione mondiale di 6,9 miliardi di persone. Un recente studio delle Nazioni Unite ha dimostrato che esistono più persone che hanno un telefono cellulare di quelle cha hanno un bagno.
Naturalmente, la tecnologia superiore del telefono cellulare permette una copertura più ampia e notevolmente più economica di quella ottenibile con la rete fissa. Ma c'è qualcos'altro, qualcosa che ha permesso al telefono cellulare di riuscire dove la rete fissa non è riuscita.

E’ quello che gli economisti chiamano 'inclusione finanziaria'.

Molto semplicemente, molte persone non avevano accesso ai servizi finanziari di base necessari per ottenere un telefono fisso. I telefoni fissi erano, tranne che per i telefoni pubblici, basati sul credito. Serviva un conto bancario. Molte persone avrebbero voluto un telefono fisso, ma non ci sono riuscite. Il sistema finanziario lo ha effettivamente impedito. Le aziende di telecomunicazioni hanno concluso che li non c’era domanda, non hanno messo le infrastrutture e la gente è stata mantenuta nell’incapacità di poter comunicare.
Con il telefono cellulare, non è necessario un conto bancario. È possibile acquistare il credito necessario in contanti, con le prepagate. Non ci sono le stesse barriere all'ingresso. Chiunque può ottenerne uno - e così è stato.
Come Bitcoin potrebbe consentire a 3,5 miliardi di persone finanziariamente escluse di partecipare al commercio mondiale

Si stima che al mondo la metà di tutti gli adulti non abbia accesso ai servizi finanziari di base. Secondo la Banca Mondiale, le ragioni di questo sono "la povertà, il costo, la distanza da percorrere e la documentazione necessaria per aprire un conto".

Solo due miliardi di persone sono ‘con-banca’ e partecipano al commercio mondiale. Tuttavia, circa 5,5 miliardi hanno accesso ad Internet, perciò ci sono 3,5 miliardi di persone che potenzialmente potrebbero partecipare al mercato mondiale ma che non lo fanno, perché non hanno accesso alle infrastrutture finanziarie necessarie.

Grazie a Bitcoin e altre forme di denaro cellulare, questa mancanza di servizi finanziari di base non è più una barriera all'ingresso. Non hai bisogno di un conto bancario o di altro. Questa è la storia. Tutto ciò che serve per partecipare al commercio mondiale è una connessione a Internet, che la maggior parte della popolazione terrestre avrà molto prima di avere una corretta igiene, istruzione o sanità.

E il mondo sviluppato avrà un potenziale di 3,5 miliardi di nuove persone che possono lavorare, per vendere o ricevere prodotti. Questo è un sacco di nuovo commercio. Inoltre, i soldi che i 3,5 miliardi di 'senza-banca' faranno con il commercio potrebbero consentire loro di procurarsi il risanamento, l’istruzione e l’assistenza sanitaria dei quali sono stati privati e di sfuggire alla povertà che li ha così rovinati.

E' un po' come la rivoluzione industriale che ha permesso ai lavoratori di sfuggire alla povertà rurale e, nell'arco di una generazione, far parte di una nuova, emergente, istruita classe media. E’ già possibile vedere questo processo in Africa.
Come il denaro cellulare ha trasformato il Kenya nel cantiere tecnologico dell'Africa 
 
E' iniziato in Kenya nei primi anni 2000 con M-Pesa. M sta per mobile. Pesa è denaro in Swahili - così da avere 'denaro mobile'. La gente ha iniziato a trasferire i suoi minuti di telefonia mobile - il suo credito - ad amici e parenti. Questo credito, ovviamente, ha un valore definito. Basato su una 'cosa reale' è diventato un moderno bene di scambio. È ora possibile inviare credito, M-Pesas, tramite SMS.
Circa due terzi dei keniani ora utilizza M-Pesa, il 43% del PIL nazionale viene scambiato tramite M-Pesa e il 75% delle transazioni finanziarie del paese sono gestite con questo sistema.
Eppure solo il 40% dei keniani hanno un conto in banca. Con M-Pesa i ‘senza-banca’ ora hanno accesso ai servizi finanziari di base. Le persone possono depositare e prelevare denaro, trasferire denaro (anche ai non utenti), pagare le bollette, comprare credito e, in alcuni casi, trasferire denaro su un conto bancario. Possono anche ottenere un prestito.
Il risultato è che 'in Kenia viene riportata un’inclusione finanziaria all’80%', come dice Sitoyo Lopokoiyit di Safaricom. "Quando dal conteggio si rimuove il denaro mobile, M-Pesa, si scende al 23%. Da qui si può vedere quello che il denaro cellulare fa per l'inclusione finanziaria in Kenya".
L'economia del Kenya è in forte espansione rispetto ai suoi vicini. E' cresciuta del 5,7% lo scorso anno per diventare la quarta più grande dell’ Africa sub-sahariana. Gli economisti ora considerano il Kenia un 'paese a medio reddito', piuttosto che uno a basso reddito. Nairobi è hub tecnologico dell'Africa, paragonato a Bangalore e alla Silicon Valley.
M-Pesa è solo l'inizio. Con una moneta veramente internazionale come Bitcoin, le possibilità sono enormi.

Bitcoin e le altre forme di denaro mobile sono per le banche quello che il telefono cellulare è stato per il telefono fisso.


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Bitcoin: magia, frode o 'tecnologia sufficientemente avanzata'?

di Konrad S. Graf, 19 settembre 2014
articolo originale:
http://konradsgraf.squarespace.com/blog1/2014/9/19/bitcoin-magic-fraud-or-sufficiently-advanced-technology.html

La famosa terza legge di Arthur C. Clarke afferma: "Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia". A prima vista, quello che Bitcoin rende possibile, può sembrare quasi magico, o semplicemente impossibile (e quindi molto probabilmente fraudolento o in qualche modo da condannato). Qui di seguito vengono descritti gli elementi tecnici che stanno alla base di Bitcoin, come questo li unisce in modi nuovi e perché rende ciò che sembra magia possibile nel mondo reale.

La seconda legge di Clarke afferma: "L'unico modo di scoprire i limiti del possibile è avventurarsi un poco oltre, nell’impossibile". E questo, in retrospettiva, è fondamentalmente quello che ha fatto il creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto. Pochi a quel tempo, anche tra i massimi esperti in materia, pensavano che avrebbe funzionato.

Funziona.

Un motivo per cui molte persone hanno difficoltà a capire Bitcoin è che usa molte e diverse tecnologie e metodologie, ognuna delle quali è storicamente abbastanza recente. I principali ingredienti sono: un modello di software libero e open-source, la rete peer-to-peer, le firme digitali e gli algoritmi di hashing. I primi sviluppi pionieristici in ciascuna di queste aree sono stati quasi tutti negli anni dal 1970 al 2000. Nessuna di queste cose esisteva prima di circa 40 anni fa, un microsecondo in tempo storico, ma un'era geologica nel tempo della rivoluzione digitale.

Alcune importanti pietre miliari in ogni area sono state: per il software open-source, il progetto GNU (1983) e il progetto Linux (1991); per il peer-to-peer, ARPANET (1979) e Napster (1999); per le firme digitali, la teoria Diffie-Hellman (1976) e il primo concetto di verifica RSA (1978); per algoritmi di hashing, le prime idee (circa 1953) e le innovazioni chiave da Merkle-Damgård (1979). Bitcoin combina alcuni dei migliori sviluppi in ​​ciascuno di questi settori per rendere possibili cose nuove.

Dal momento che poche persone al mondo conoscono molto di ognuno di questi componenti essenziali, comprendere senza un minimo di studio quanto sia innovativo Bitcoin nel combinarli in modi nuovi e sorprendenti, cosa corprendente anche per gli esperti di ciascuno di questi campi, è naturalmente una sfida. Non solo la maggior parte delle persone non capiscono come il puzzle Bitcoin stia insieme tecnicamente, essi non capiscono nemmeno uno qualsiasi dei pezzi del puzzle! L'intento non è quello di entrare in dettaglio sul contenuto di uno di questi campi tecnici, ma piuttosto di fornire un appena sufficiente dettaglio per ottenere un rapido aumento del livello generale di comprensione.

Bitcoin in una sola parola: verifica.
Questo può aiutare per cominciare a concentrarsi non sui dettagli di ogni campo, ma al modo in cui ogni parte contribuisce in modo strategico alla funzione centrale di Bitcoin. Questa è quella di creare e mantenere un singolo registro non falsificabile che mostra l'assegnazione delle unità bitcoin ai rispettivi indirizzi. Questo regitstro è strutturato come una catena collegata di blocchi di operazioni. Il protocollo Bitcoin, la rete, e tutte le sue parti mantengono e aggiornano questa catena di blocchi (blockchain) in modo che chiunque la possa verificare. Bitcoin riscrive il proverbio russo "doveryai, no proveryai", "fidati, ma verifica" a solo "verifica."

Se si dovesse descrivere quello che fa la rete Bitcoin con una sola parola, questa sarebbe verifica. Per una valuta globale senza frontiere, il basarsi sulla fiducia sarebbe definitivamente una cattiva idea. I sistemi monetari precedenti hanno tutti lasciato a piedi gli utenti proprio perché non avevano altra alternativa che affidarsi a una qualche terza parte di fiducia.

In primo luogo il software principale di Bitcoin è open source e gratuito. Chiunque può usarlo, esaminarlo, proporre modifiche o derivare altro software con un nome diverso. Infatti, un gran numero di varianti del software di Bitcoin, con piccole differenze, esiste già da tempo. L'approccio open source può essere particolarmente buono per la sicurezza, perché più occhi che osservano danno più probabilità di trovare punti deboli e percorsi di miglioramento.

L'open source tende anche a promuovere naturalmente una meritocrazia. I collaboratori che dimostrano miglior giudizio tendono anche ad avere il maggior numero di contributi riconosciuti nel tempo. Forum di discussioni senza fine e controversie sono una caratteristica piuttosto che un difetto. Essi focalizzano l'attenzione sui problemi, sia reali che ipotetici, il che aiuta ad assicurare che tutto ciò che è implementato è stato esaminato e testato da diverse angolazioni.

Molti computer in tutto il mondo eseguono software che implementa il protocollo Bitcoin. Un protocollo è qualcosa simile ad una lingua parlata. I partecipanti devono parlare quella lingua e non un’altra, ed essi devono parlare abbastanza bene per far si che i loro messaggi si diffondano e vengano capiti dagli altri. Si possono definire protocolli alternativi, ma proprio come nel caso di nuovi linguaggi, di solito ciò è piuttosto improduttivo. Queste cose decollano e diventano utili solo se ci sono abbastanza elementi che vedono vantaggi nel partecipare veramente.

In secondo luogo, come in una rete peer-to-peer, non esiste un centro. Chiunque può scaricare il software di base Bitcoin e iniziare un nuovo nodo. Questo nodo scoprirà e inizierà a comunicare con altri nodi o "peers" (pari, compagni). Nessun nodo ha speciali autorità o posizioni particolari. Ogni nodo si collega con almeno otto pari (peers), ma a volte anche molti di più. Alcuni nodi più veloci e sempre attivi traferiscono maggiori informazioni ed hanno più connessioni, ma questo non comporta nessuno status speciale. Ogni nodo si può collegare e scollegare in qualsiasi momento, più volte. Un utente non deve avere un nodo completo per poter utilizzare Bitcoin tutti i giorni.
Si è soliti dire che Bitcoin è "decentrato", che non ha un centro. Ma allora, dove si trova? Migliaia di nodi attivi sono distribuiti in gran parte dei paesi del mondo e ognuno contiene una copia completa e aggiornata di tutto il blockchain.

Alcuni nodi non solo trasmettono operazioni e blocchi validi, ma anche concorrono al processo che scopre e aggiunge nuovi blocchi alla catena. Questa attività di "mining" (estrazione mineraria) assicura la verifica finale delle operazioni e assegna nuovi bitcoin come ricompensa ai nodi che hanno partecipato. Per capire come funziona di base il “mining” bisogna dare uno sguardo alle differenti funzioni dei diversi tipi di crittografia.

La crittografia di Bitcoin de-omogeneizzata
Bitcoin si basa su due diversi tipi di crittografia che poche persone capiscono. Entrambi sono contro-intuitivi in ​​quello che rendono possibile. Quando la maggior parte della gente sente la parola "crittografia" pensa al mantenere dati privati ​​e sicuri attraverso la crittografia. La crittografia di file può essere usata per tenere al sicuro un file contenente un portafoglio bitcoin, così come può essere utilizzata per proteggere con password un qualsiasi altro file. Questa si chiama crittografia a chiave simmetrica, il che significa che la stessa chiave viene utilizzata per crittografare e decrittografare (AES256 viene spesso usata a questo scopo). La crittografia può essere utilizzata anche per rendere sicura la comunicazione di transazioni tra utenti, come pure qualsiasi altro tipo di comunicazione. Questa si chiama crittografia a chiave asimmetrica, il che significa che la chiave pubblica cifra un messaggio e la corrispondente chiave privata lo decifra all'altro capo.

Tuttavia, tutto questo è accessorio. Nulla è criptato all'interno del protocollo di Bitcoin e della rete. Nonostante questo vengono utilizzati ben due diversi tipi di crittografia. Non vengono utilizzati per mantenere la segretezza, ma per assicurare che venga detta la verità. Bitcoin è un sistema globale e robusto di verifica della verità. In questo senso è l'opposto del "buco della memoria" di George Orwell in 1984: è una catena che ricorda.

Il primo tipo di crittografia all'interno Bitcoin è utilizzato per creare un digest del messaggio (http://it.wikipedia.org/wiki/Funzione_crittografica_di_hash) o più informalmente un "hash". Bitcoin usa hashing a vari livelli (la più centrale è una doppia esecuzione di SHA256). Il secondo tipo è usato per creare e verificare le firme digitali. Questo utilizza una coppia di chiavi per la firma e la verifica (ECDSA sepc256k1 http://en.wikipedia.org/wiki/Elliptic_Curve_Digital_Signature_Algorithm).

Le chiavi del regno
Nonostante quello che si può intuire dalle apparenze, i portafogli bitcoin non contengono alcun bitcoin! Essi contengono solo coppie di chiavi e indirizzi che permettono di fare firme digitali e verifiche. I programmi portafoglio, i “wallet”, cercano nel blockchain riferimenti all’indirizzo che contengono e utilizzano tutta la cronologia delle transazioni per ottenere il saldo da mostrare all’utente. Alcune delle cose apparentemente magiche che si possono fare con i bitcoin, come l'accesso al portafoglio da luoghi diversi, derivano dal fatto che l'utente ha a che fare solo con le chiavi, mentre il bitcoin reale "esiste", per così dire, solo all’interno delle registrazioni del blockchain, non nei portafogli. Si tratta solo di copie di chiavi che possono essere memorizzate in luoghi diversi allo stesso tempo. Comunque, l'effettivo possesso delle monete, cioè la capacità di farne uso, è esclusivamente di chi possiede la chiave privata, quella che firma.

Mentre i progettisti di software stanno lavorando duramente per rimuovere le complesse stringhe di numeri dalle interfacce utente e sostituirle o integrarle con nomi utente più intuitivi e così via, il nostro scopo è proprio quello di toccare con mano alcuni dettagli tecnici su come funziona il sistema, perciò ecco un esempio reale di un set di chiavi bitcoin. Si tratta di una vera chiave privata di firma (da non usare!):

5JWJASjTYCS9N2niU8X9W8DNVVSYdRvYywNsEzhHJozErBqMC3H

Da questa viene crittograficamente generata una unica chiave pubblica di verifica (versione compressa):

03F33DECCF1FCDEE4007A0B8C71F18A8C916974D1BA2D81F1639D95B1314515BFC

Da questa chiave di verifica viene poi generato tramite hash un indirizzo pubblico al quale possono essere inviati dei bitcoin. In questo caso è:

12ctspmoULfwmeva9aZCmLFMkEssZ5CM3x

Una ricerca sul blockchain di questo indirizzo ne mostra l’utilizzo (https://blockchain.info/address/12ctspmoULfwmeva9aZCmLFMkEssZ5CM3x).

Dato che questa chiave privata è stata resa pubblica, dovrebbe rimanere inutilizzata perché è ormai insicura, è stata sacrificata per la causa della formazione sui bitcoin.

Farne un hash
L’hashing svolge un ruolo molto diverso da quello delle firme digitali. Dimostra che un messaggio non è stato alterato. Diverse esecuzioni di un hash su uno stesso messaggio producono sempre lo stesso risultato. Quando un hash non corrisponde a uno precedente, si è avvertiti che la versione attuale del messaggio non corrisponde all'originale.
Per dimostrarlo, questa è una frase tratta da “Man, Economy, and State” di Murray Rothbard:

“It must be reiterated here that value scales do not exist in a void apart from the concrete choices of action.” —Murray Rothbard, 1962

E questo è il risultato dell’hash SHA256 (lo stesso algoritmo che utilizza Bitcoin) di tutta la frase, nome e data compresa:

68ea16d5ddbbd5c9129710e4c816bebe83c8cf7d52647416302d590290ce2ba8

Qualsiasi messaggio di qualsiasi dimensione può essere processato da una funzione di hash. L'algoritmo scompone, mescola le parti, in altre parole "digerisce" il messaggio, fino a quando non ottiene un risultato di lunghezza fissa chiamato "digest", che per SHA256 prende la forma di cui sopra, ma che ha un contenuto differente per ogni caso.

Ci sono alcune caratteristiche fondamentali per un buon algoritmo di hash. In primo luogo, lo stesso messaggio produce sempre lo stesso digest. In secondo luogo, esso funziona solo in una direzione. Nulla del messaggio originale può essere ricostruito dal digest. Anche il più piccolo cambiamento produce un digest completamente diverso, senza alcuna relazione tra le modifiche in ingresso e le modifiche del risultato. Questo è chiamato "effetto valanga". Terzo, le probabilità di produrre lo stesso digest dopo che un messaggio è stato alterato sono minuscole. Questa si chiama "resistenza alla collisione". E' impossibile elaborare un messaggio alterato così da avere lo stesso digest del messaggio originale inalterato.

Per una dimostrazione, qui c’è la stessa citazione senza le due virgolette:

It must be reiterated here that value scales do not exist in a void apart from the concrete choices of action. —Murray Rothbard, 1962

Il digest prodotto è:

0a7a163d989cf1987e1025d859ce797e060f939e2c9505b54b33fe25a9e860ff

Confrontiamolo con il digest precedente:

68ea16d5ddbbd5c9129710e4c816bebe83c8cf7d52647416302d590290ce2ba8

Un piccolo cambiamento nel messaggio, la rimozione delle due virgolette, ha prodotto un digest completamente diverso che non ha alcun rapporto con il precedente. In definitiva, un digest risponde velocemente si o no ad una singola domanda: è il messaggio ancora esattamente come era prima? Se il messaggio è diverso, il digest non può indicare come e in quale misura, indica solo se è cambiato o no.

Come può uno strumento così apparentemente poco preciso essere utile? Bitcoin è una applicazione in cui gli algoritmi di hash hanno dimostrato di essere veramente molto utili. In Bitcoin, l’hash viene utilizzato nel ruolo chiave di rendere impossibile la modifica delle transazioni e delle registrazioni una volta che sono state fatte. Una volta che gli hash vengono collegati vincendevolmente nel blockchain tramite altri hash, falsificare il registro è impossibile.

Le transazioni e come i minatori fannno a gara per scoprire i blocchi
I software Wallet vengono utilizzati per creare le transazioni. Queste includono l'importo da inviare, l’indirizzo di invio e quello di ricezione, e alcune altre informazioni, il tutto unito assieme con l’hash. Questo hash è firmato con le chiavi di firma necessare per creare la firma digitale unica e valida solo per questa transazione e nessun'altra. Tutto questo viene trasmesso alla rete come informazione pubblica non criptata. Ciò è possibile perché non è possibile ottenere la chiave privata di firma partendo dalla firma stessa e dalla chiave pubblica di verifica.

Per evitare che qualcuno tenti di spendere la stessa unità due volte commettendo un tipo di frode chiamato doppia-spesa (doppia-spendibilità, double-spending), i nodi confrontano le nuove operazioni con il blockchain e con altre nuove operazioni per assicurarsi che le stesse unità non vengano utilizzate più di una volta.
Ogni minatore raccoglie le nuove operazioni valide e le incorpora in un blocco candidato per essere il successivo blocco riconosciuto della catena. Ogni minatore effettua l’hash dell’insieme di tutte le nuove transazioni. Questo produce un unico hash ("mrkl_root"), che rende interdipendenti le registrazioni di ogni operazione nel blocco.
Ogni hash di qualsiasi blocco candidato si differenzia da ogni altro blocco candidato, anche solo perché il minatore include nel blocco il proprio indirizzo univoco, così da poter raccogliere la ricompensa nel caso il suo blocco candidato venga riconosciuto come il successivo della catena.

Di chi sarà il blocco candidato vincitore?

Perché un blocco successivo venga riconosciuto valido dai minatori in competizione, il minatore deve generare un hash particolare dall'intestazione del suo blocco, che soddisfi una condizione rigorosa. Tutti gli altri minatori possono verificare subito questo hash di risposta e riconoscere il blocco come corretto o meno.

Tuttavia, anche in presenza di una soluzione corretta, questa lo è solo per il minatore che l’ha trovata processando il suo blocco. Nessuno può prendere la risposta corretta di un altro e utilizzarla per promuovere il proprio blocco candidato come reale vincitore. Questo è il motivo per cui la risposta corretta può essere pubblicata liberamente senza essere oggetto di appropriazione indebita da parte di altri. Questo unico hash qualificante è chiamato "prova di lavoro" (proof of work).

La natura e gli usi dei digest dei messaggi sono in un primo momento contro-intuitivo, ma sono elementi indispensabili per rendere possibile Bitcoin.

Un esempio di blocco ‘minato’, estratto
Ecco un esempio di alcuni dati chiave presi da un blocco reale.

"Hash": "0000000000000000163440df04bc24eccb48a9d46c64dce3be979e2e6a35aa13",
"Prev_block": "00000000000000001b84f85fca41040c558f26f5c225b430eaad05b7cc72668d",
"Mrkl_root": "83d3359adae0a0e7d211d983ab3805dd05883353a1d84957823389f0cbbba1ad",
"Nonce": 3013750715,

La prima riga ("hash") è l’hash “vincitrice” di questo blocco. Inizia con un gran numero di zeri poiché un hash per vincere deve avere un numero di 0 maggiore o uguale di quello impostato dal livello di difficoltà attuale. L'unico modo per trovare un vincitore è di continuare a provare in continuazione.
Questo processo è spesso descritto dalla stampa popolare come "risolvere un problema di matematica complessa", ma questo è un po' fuorviante. In realtà il compito è estremamente semplice e brutalmente stupido, uno lavoro che solo i computer possono tollerare. La funzione di hash deve semplicemente essere eseguita milioni e miliardi di volte fino a che non venga trovata una risposta soddisfacente da qualche miner (minatore) sulla rete. Le probabilità che un minatore trovi un hash vincitore per il blocco in un singolo tentativo sono minuscole, ma considerando tutti i miner della rete viene trovata una soluzione mediamente ogni 10 minuti circa. Il vincitore riceve la ricompensa di 25 nuovi bitcoin e le eventuali spese delle operazioni incluse.

Come è raccolta la ricompensa?
I blocchi candidati vengono anticipatamente preparati in modo che la ricompensa vada all’indirizzo del minatore vincente. Questo è possibile perché il minatore ha già incluso questo indirizzo nel proprio blocco candidato prima di essere risultato vincitore. L'indirizzo al quale inviare la ricompensa era già incorporato nei dati del blocco prima ancora di cominciare a fare gli hash. Alterare l'indirizzo della ricompensa in qualsiasi modo andrebbe ad inficiare l'hash vincente e invaliderebbe l’intero blocco candidato.

Inoltre, un minatore può spendere le ricompense solo dei blocchi che diventano parte della catena principale, perché solo questi blocchi possono essere referenziati in operazioni future. Questo design consente di specificare completamente il controllo iniziale di tutti i primi stanziamenti di nuovi bitcoin. Il vincitore di ogni blocco successivo è perfettamente casuale. Per aumentare la probabilità di vincere, un minatore può solo cercare di contribuire con una maggiore quota di capacità di calcolo hashing sul totale della rete, in concorrenza con tutti gli altri che cercano di fare lo stesso.

Come indicato sopra, con la citazione di Rothbard, dopo il minimo cambiamento al messaggio viene fuori un hash completamente diverso. Questo è il motivo per cui il protocollo prevede un posto per un numero che parte da zero e viene incrementato di uno ad ogni nuovo calcolo hash ("nonce"). Solo questa piccola alterazione, lasciando inalterato il resto dei dati del blocco candidato, genera un hash completamente diverso ogni volta, alla ricerca di un vincitore. Nell'esempio precedente, sembra che questo minatore abbia trovato un hash vincente per il suo blocco ad un certo punto dopo tre miliardi di tentativi ("nonce": 3013750715), e questo era solo per un solo minatore o gruppo di minatori, e non include i simili tentativi infruttuosi di tutti gli altri minatori, e tutto questo solo per la soluzione di un unico blocco.

Il punto fondamentale da capire è che trovare un hash che soddisfi il livello di difficoltà è estremamente competitivo e difficile, mentre è banale verificare che la soluzione è stata trovata. Il resto dei minatori lo fanno e poi vanno oltre. Questi prendono l'hash appena scoperto dall'intestazione del blocco vincente (precedente, "prev_block") e lo usano come uno degli input per il loro prossimo candidato blocco (ciò assicura l'integrità verticale della singola catena di blocchi) così la corsa continua utilizzando l’insieme di transazioni non ancora confermate.

Un potente network di verifica autofinanziato
La rete dei miner Bitcoin, ai primi di settembre 2014, elabora circa 200 petahashes al secondo e aumenta a un ritmo esponenziale (https://blockchain.info/charts/hash-rate). Ciò significa che circa 200 quadrilioni di hash sono attualmente sotto processo in rete ogni secondo, continuamente. Questa è di gran lunga la rete di calcolo distribuito più potente al mondo, e sta aumentando il vantaggio già da parecchio tempo.

Le ricompense per il blocco e le spese di transazione contribuiscono a promuovere la produzione e la manutenzione dell’intera rete in modo decentralizzato. Dato che la generazione del blocco è casuale e distribuita proporzionalmente al contributo di potenza di calcolo hash, tutti quelli che collaborano sono incentivati costantemente. Molti minatori si raggruppano in cooperative in modo da distribuire i premi in maniera più regolare.

La rete è stata progettata per essere completamente autofinanziata dai partecipanti dall'inizio e fino a un tempo indeterminato nel futuro. All'inizio, le ricompense sono grandi e i ricavi dai costi di transazione più piccoli. Alla fine invece resteranno solo guadagni dai costi di transazione, attraverso una lunga e graduale fase di transizione.

Se Bitcoin continuasse ad avere successo nel lungo periodo, quando arriverà il momento in cui i ricavi da transazione predomineranno, ci sarebbero probabilmente molti ordini di grandezza più operazioni per blocco per cui moltiplicare la tariffa media per transazione.

Questo è stato uno sguardo di sintesi ad alcuni degli elementi tecnici fondamentali di Bitcoin. Algoritmi di hash e firme digitali sono invenzioni particolarmente contro-intuitive e relativamente nuove, ma sapere cosa fanno è essenziale per capire come funziona Bitcoin. Ciascuno degli elementi principali di Bitcoin partecipa alla funzione centrale di verifica, di tenuta affidabile dei registri, e di prevenzione delle frodi. Queste basi tecniche e le funzioni che supportano sono quanto di più lontano possa esserci dagli inganni sistematici di una frode, come quello di uno schema Ponzi.


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Cosa dà valore a bitcoin?

The Freeman - Foundation for Economic Education
di Jeffrey A. Tucker, 27 agosto 2014
articolo originale:
http://www.fee.org/the_freeman/detail/what-gave-bitcoin-its-value

Chi non ha mai usato bitcoin lo guarda confusamente. Dopo tutto, come mai hanno valore questi soldi magici di Internet? E' solo una cosa informatica che qualcuno fa.

Si consideri la critica dei sostenitori dell’oro, che hanno, per decenni, spinto l'idea che il denaro sonante deve essere sostenuto da qualcosa di reale, vero, e indipendentemente di valore.

Bitcoin non si qualifica, giusto?

Forse invece si. Diamo un'occhiata più da vicino.

Bitcoin è apparso per la prima volta quasi sei anni fa come un possibile concorrente delle monete nazionali, gestite dai governi. Il documento di Satoshi Nakamoto è stato rilasciato il 31 ottobre 2008. La struttura e il linguaggio di questo documento dicono: questa valuta è per i tecnici informatici, non per gli economisti né per i politici. La circolazione del documento è stata limitata; i nuovi che leggono restano disorientati.

Ma la mancanza di interesse non ha fermato la storia dall’andare avanti. Due mesi più tardi, quelli che hanno prestato attenzione hanno visto comparire il "genesis block" (il blocco genesi), il primo gruppo di bitcoin generato attraverso il concetto di Nakamoto di un registro distribuito che vive su qualsiasi computer del mondo che lo voglia ospitare.

Ora, sei anni più tardi un singolo bitcoin viene trattato a 500 dollari e ha raggiunto picchi di 1200 dollari. La moneta è accettata da molte migliaia di istituzioni, sia online che offline. Il suo sistema di pagamento è molto popolare nei paesi poveri senza grandi infrastrutture bancarie, ma anche nei paesi sviluppati. Importanti istituzioni, tra cui la Federal Reserve, l'OCSE, la Banca Mondiale e le principali case di investimento, lo stanno osservando con rispettosa attenzione.

Gli appassionati, se ne trovano in ogni paese, sostengono che il suo valore di scambio in futuro salirà perché la sua offerta è rigorosamente limitata e fornisce un sistema di gran lunga superiore al denaro dei governi. Bitcoin viene trasferito tra individui senza una terza parte. Viene scambiato quasi a costo zero. La disponibilità è prevedibile. E' resistente, fungibile e divisibile: tutte caratteristiche cruciali del denaro. Esso crea un sistema monetario che non dipende da fiducia e identità, e nemmeno dalle banche centrali e dai governi. Si tratta di un nuovo sistema per l'era digitale.

Una dura lezione per i “soldi duri”
Per quelli educati nella tradizione del "denaro duro" (quello non legale, basato sull’oro o altro metallo prezioso), quest'idea è una sfida seria. Per quel che mi riguarda, ho dovuto leggere di bitcoin per due anni prima di poterne capire qualcosa. C'era qualcosa in quest’idea che mi infastidiva. Non è possibile fare i soldi dal nulla, tanto meno da un programma informatico. Perché allora ha valore? Ci deve essere qualcosa che non va. Non è così che ci aspettavamo che i soldi venissero riformati.

Ecco il problema: le nostre aspettative. Avremmo dovuto prestare maggiore attenzione alla teoria sulle origini del denaro di Ludwig von Mises, non a quello che pensiamo abbia scritto, ma a quello che ha effettivamente scritto.

Nel 1912, Mises pubblicò la “Teoria della moneta e del credito” . In Europa, la sua uscita in tedesco fu un grande successo, e venne poi tradotto in inglese. Il libro copre ogni aspetto del denaro, ma il suo contributo fondamentale è stato nel ricostruire il valore e il prezzo del denaro - e non solo del denaro stesso - dalle sue origini. Cioè, ha spiegato come il denaro prende il suo prezzo in termini di beni e servizi che ottiene. In seguito ha chiamato questo processo il "teorema di regressione", e come si scopre, bitcoin soddisfa ogni condizione del teorema.

L’insegnante di Mises, Carl Menger, ha dimostrato che il denaro ha le sue origini nel mercato, non deriva dallo Stato e nemmeno da un contratto sociale. Il denaro emerge gradualmente quando imprenditori monetari cercano una forma ideale di bene per lo scambio indiretto. Invece di limitarsi a barattare l’un l'altro, le persone acquistano un bene da non consumare, ma da commerciare. Quel bene diventa il denaro, la merce più commerciabile.

Ma Mises ha aggiunto che il valore del denaro deriva, tornando a ritroso nel tempo, dal suo valore come merce barattata. Mises disse che questo è l'unico modo in cui il denaro può avere un valore.

La teoria del valore del denaro in quanto tale può risalire all’oggettivo valore di scambio del denaro fino al punto in cui esso cessa di essere il valore del denaro e diventa meramente il valore di una merce .... Se, in questo modo, andiamo sempre più lontano e più indietro dovremo finalmente arrivare ad un punto in cui non troviamo più alcun componente dell’oggettivo valore di scambio di denaro che deriva da valutazioni basate sulla funzione del denaro come mezzo comune di scambio; dove il valore della moneta non è altro che il valore di un oggetto che è utile in qualche altro modo che non sia denaro .... Prima si era soliti acquistare merci dal mercato, non per consumo personale, ma semplicemente al fine di scambiarle di nuovo per quei beni che si volevano veramente, ogni singola merce veniva accreditata solamente dal valore dato dalle valutazioni soggettive in base alla sua diretta utilità.

La spiegazione di Mises risolse un grave problema che ha a lungo ingannato gli economisti. Si tratta di una narrazione di storia congetturale, ma che ha perfettamente senso. Sarebbe diventato denaro il sale se fosse stato altrimenti del tutto inutile? Avrebbero ottenuto valore monetario le pelli di castoro se non fossero state utili per l'abbigliamento? Avrebbero argento e oro avuto valore di denaro se prima non avessero avuto alcun valore come beni? La risposta in tutti i casi di storia monetaria è chiaramente no. Il valore iniziale del denaro, prima che diventi ampiamente commerciato come denaro, ha origine nella sua utilità diretta. E' una spiegazione che si dimostra attraverso la ricostruzione storica. Questo è il teorema di regressione di Mises.

Il valore dell’uso di Bitcoin
A prima vista bitcoin sembrerebbe essere un'eccezione. Non è possibile utilizzare bitcoin per altro se non soldi. Non può essere portato come un gioiello. Non lo si può usare per fare una macchina. Non si può indossare, mangiare o usare per decorare. Il suo valore si realizza solo in quanto unità che facilita lo scambio indiretto. Eppure, bitcoin è già denaro. E' utilizzato ogni giorno. Potete vederne la trattazione nelle borse in tempo reale. Non è un mito. Si fanno affari veri.

Sembrerebbe che dobbiamo scegliere. Mises ha sbagliato? Forse dobbiamo buttare tutta la sua teoria. O forse il suo punto era puramente storico e non si applica al futuro di un’era digitale. O forse il suo teorema di regressione è la prova che bitcoin è solo una vuota mania senza capacità di resistenza, perché il suo valore non può essere ridotto al valore di una merce utile.

E tuttavia, non è necessario ricorrere alla complicata teoria monetaria per capire il senso di allarme che circonda bitcoin. Molte persone, come ho fatto io, provano solamente un senso di disagio verso del denaro che non ha alcun fondamento in qualcosa di fisico. Certo, è possibile stampare un bitcoin su un pezzo di carta, ma avere un foglio con un codice QR o con una chiave pubblica non è sufficiente per alleviare quel senso di disagio.

Come possiamo risolvere questo problema? Nella mia mente, ho giocato con la questione per più di un anno. Mi ha imbarazzato. Mi sono chiesto se l'intuizione di Mises si applichi solo a un'era pre-digitale. Ho seguito le speculazioni on-line per cui il valore dei bitcoin sarebbe pari a zero se non fosse per le monete nazionali in cui viene convertito. Forse la domanda per bitcoin ha superato le esigenze dello scenario di Mises a causa di un disperato bisogno di qualcosa di diverso dal dollaro.

Il tempo è passato, ho letto il lavoro di Konrad Graf, Peter Surda e Daniel Krawisz, e infine la soluzione è arrivata. Vado subito al sodo: Bitcoin è sia un sistema di pagamento che denaro. Il sistema di pagamento è la fonte del valore, mentre l'unità contabile ne esprime semplicemente il valore in termini di prezzo. L'unione di denaro e pagamento è la sua caratteristica più insolita, ed è quella che ha dato grattacapi alla maggior parte dei commentatori.

Siamo tutti abituati a pensare alla moneta come separata dai sistemi di pagamento. Questo pensiero è un riflesso dei limiti tecnologici della storia. C'è il dollaro e ci sono le carte di credito. C'è l'euro e c'è PayPal. C'è lo yen e ci sono i servizi di trasferimento. In ogni caso, il trasferimento di denaro si basa su servizi forniti da terze parti. Al fine di utilizzarli, è necessario stabilire con loro quello che viene chiamato un "rapporto di fiducia", vale a dire che l'istituzione che organizza l'affare deve credere che voi pagherete.

Questo cuneo tra il denaro e il pagamento è sempre stato con noi, fatta eccezione per il caso di vicinanza fisica. Se vi do un dollaro per una fetta di pizza, non c'è nessuna terza parte. Ma i sistemi di pagamento, le terze parti e i rapporti fiduciari si rendono necessari ogni qualvolta si abbandoni la vicinanza geografica. Questo è il caso in cui aziende come Visa e istituzioni come le banche diventano indispensabili. Esse sono l'applicazione che permette al software monetario di fare quello che noi vogliamo che faccia.

L'intoppo è che i sistemi di pagamento che abbiamo oggi non sono a disposizione di chiunque. In realtà, la stragrande maggioranza dell'umanità non ha accesso a tali strumenti, ed è una delle principali cause della povertà nel mondo. Quelli finanziariamente emarginati sono limitati al solo commercio locale e non possono estendere i loro rapporti commerciali con il mondo.

Un importante, se non primario, fine dello sviluppo di Bitcoin è stato quello di risolvere questo problema. Il protocollo è stato definito per tessere insieme la funzione di moneta con il sistema di pagamento. I due sono completamente interconnessi nella struttura stessa del codice. Questa connessione è ciò che rende bitcoin diverso da qualsiasi moneta nazionale esistente e, in realtà, da qualsiasi altra moneta della storia.

Lasciamo parlare Nakomoto nell’introduzione al suo documento. Osservate come il sistema di pagamento sia centrale nel sistema monetario che ha creato:

Una versione puramente peer-to-peer di denaro elettronico consentirebbe di inviare pagamenti direttamente da un soggetto all'altro senza passare attraverso un istituto finanziario. Le firme digitali forniscono parte della soluzione, ma i principali vantaggi si perdono se è ancora necessaria una terza parte fidata per evitare la doppia spendibilità. Noi proponiamo una soluzione al problema della doppia spendibilità utilizzando una rete peer-to-peer. La rete timbra le transazioni collegandole tramite ‘hashing’ ad una catena costruita su ‘proof-of-work’ basate su ‘hashing’, formando un registro che non può essere modificato senza rifare tutto il lavoro da capo. La catena più lunga non serve solo come prova della sequenza di eventi avvenuti, ma certifica anche che proviene dal più grande insieme di potenza di calcolo. Fino a quando la maggior parte della potenza di calcolo è controllata da nodi che non cooperano per attaccare la rete, questi genereranno la catena più lunga e allontaneranno quelli che attaccano. La rete stessa richiede una struttura minimale. I messaggi vengono trasmessi al meglio possibile, e i nodi possono collegarsi e scollegarsi dalla rete quando vogliono, accettando la catena più lunga come testimonianza di quello che è successo mentre erano assenti.

Quello che colpisce molto di questo paragrafo è che non c'è nemmeno una citazione della moneta stessa. Viene solo citato il problema della doppia spendibilità (vale a dire, del problema della creazione di moneta inflazionistica). Qui l'innovazione, anche secondo le parole del suo inventore, sta nella rete di pagamento, non nella moneta. La moneta o l’unità digitale esprime solo il valore della rete. E' uno strumento contabile che assorbe e trasporta il valore della rete nel tempo e nello spazio.

Questa rete è chiamata blockchain. È un registro che vive nella nuvola digitale, una rete distribuita, e può essere osservato in esercizio da chiunque in qualsiasi momento. E’ monitorato attentamente da tutti gli utenti. Permette il trasferimento sicuro e non ripetibile di bit d’informazione da una persona a un’altra in qualsiasi parte del mondo, e questi bit di informazione sono garantiti da una forma digitale di proprietà. Questa è ciò che Satoshi chiama "firma digitale". La sua invenzione del registro distribuito consente di veificare i diritti di proprietà senza dover dipendere da qualche terza parte di fiducia.

Il blockchain ha risolto quello che è conosciuto come il problema dei generali bizantini. Questo è il problema di coordinare l'azione su un vasto territorio geografico, in presenza di attori potenzialmente dannosi. Poichè i generali sono lontani devono affidarsi a messaggeri e questo affidamento richiede tempo e fiducia, nessun generale può essere assolutamente sicuro che il suo messaggio sia stato ricevuto e confermato da un altro generale, e tanto meno può esserlo della sua accuratezza.

Mettere un registro su Internet, a cui tutti hanno accesso, questo problema viene superato. Il registro contiene gli importi, i tempi e gli indirizzi pubblici di ogni transazione. L'informazione è condivisa in tutto il mondo e viene aggiornata costantemente. Questo “libro mastro” garantisce l'integrità del sistema e permette all'unità monetaria di diventare una forma digitale di proprietà con un titolo.

Una volta capito questo, si può vedere che la proposta di valore di bitcoin è legata con l’associata rete di pagamento. Qui è dove si trova il valore d'uso a cui si riferisce Mises. Non è incorporato nell'unità monetaria, ma piuttosto nel sistema di pagamento geniale e innovativo che dà vita a bitcoin. Se fosse possibile separare in qualche modo il blockchain da bitcoin (e questo non è possibile), il valore della moneta cadrebbe immediatamente a zero.

Proof of concept
Ora, per capire meglio come la teoria di Mises si adatta a Bitcoin, dovete capire un altro punto riguardante la storia della criptomoneta. Il giorno della sua uscita (9 gennaio 2009), il valore di un bitcoin era esattamente pari a zero. E così è rimasto per i 10 mesi dopo la sua uscita. Durante tutto questo tempo le transazioni avvenivano, ma non ha avuto valore riconosciuto superiore a zero.

Il primo prezzo pubblicato di bitcoin è apparso il 5 ottobre 2009. In questo scambio 1 dollaro equivaleva a 1309,03 Bitcoin (a quel tempo considerato da molti troppo costoso). In altre parole, la prima valutazione di bitcoin è stata di poco più di un decimo di un centesimo. Sì, se aveste comprato 100 dollari di bitcoin in quei giorni, e non li aveste venduti in un momento di panico, oggi sareste stati mezzo-miliardari.

Quindi ecco la domanda: che cosa è successo tra il 9 gennaio e il 5 ottobre 2009 affinchè Bitcoin abbia potuto ottenere un valore di mercato? La risposta è che commercianti, appassionati, imprenditori e altri stavano provando il blockchain. Volevano sapere se avrebbe funzionato. Ha permesso di spendere senza incappare in problematiche di doppia spendibilità? Un sistema dipendente da potenza di calcolo volontaria è stato realmente in grado di verificare e confermare le transazioni? Le remunerazioni in Bitcoin per i servizi di verifica sono arrivate nel punto giusto? Più di tutto, è riuscito questo nuovo sistema a fare un lavoro che sembrava impossibile, cioè spostare bit di informazione di proprietà attraverso lo spazio geografico non sulla base di una terza parte, ma piuttosto peer-to-peer?

Ci sono voluti 10 mesi per costruire la fiducia. Ci sono voluti altri 18 mesi prima che bitcoin raggiungesse la parità con il dollaro USA. Questa storia è essenziale per capire, soprattutto se si fa affidamento su una teoria delle origini del denaro che si fonda sulla pre-storia del denaro come fa il teorema di regressione di Mises. Bitcoin non è sempre stato denaro con valore. Un tempo era una unità di contabilità pura collegata a un “libro mastro”. Questo registro è quello che ha ottenuto ciò che Mises chiama "valore d'uso". Tutte le condizioni del teorema sono così soddisfatte.

Conclusioni
Per ricapitolare, se qualcuno sostiene che Bitcoin è basato su niente altro che aria, che non può essere denaro perché non ha alcuna storia in quanto bene autentico, sia che la persona che lo dice sia un esperto economista o un principiante, dovete sottolineare due punti importanti. Uno, Bitcoin non è solamente una moneta, è un’unità contabile collegata a una rete di pagamento innovativa. Due, questa rete e quindi bitcoin ha ottenuto il suo valore di mercato unicamente attraverso una prova sul campo in un contesto di mercato.

In altre parole, una volta che vengono riconosciute le entusiasmanti caratteristiche tecniche che lo caratterizzano, bitcoin è emerso esattamente come ha fatto ogni altra valuta, dal sale all’oro. Le persone hanno trovato il sistema di pagamento utile, e che il contabile allegato era portatile, scindibile, fungibile, durevole e scarso.

Il denaro è nato. Questo denaro ha tutte le migliori caratteristiche dei soldi dalla storia, oltre ad essere senza peso e volume, e con in più una rete di pagamento che permette al mondo intero di commerciare senza dover ricorrere a terzi.

Ma si noti qualcosa di estremamente importante. Il blockchain non è solo per i soldi. Tratta trasferimenti di informazioni che richiedono sicurezza, conferme, e assicura la totale autenticità. Queste cose riguardano i contratti e le operazioni di tutti i tipi, tutte eseguite peer-to-peer. Pensate ad un mondo senza terze parti, tra cui la terza parte più pericolosa mai concepita dall'uomo: lo Stato stesso. Immaginate quel futuro e comincerete a cogliere la pienezza delle implicazioni sul nostro futuro.

Mises sarebbe stupito e sorpreso di bitcoin. Ma potrebbe anche provare orgoglio che la sua teoria monetaria di più di 100 anni fa è stata confermata e ha dato nuova vita nel 21° secolo.


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Le voci di PayPal

Trascrizione e traduzione del video di PayPal

Noi siamo le persone che hanno costruito un posto interamente nuovo per vivere, sognare, ed essere.
Noi assumiamo noi stessi e votiamo con i nostri soldi.
Il nostro telefono è il nostro portafoglio.
Possiamo spendere Bitcoin con un dito, senza il portafoglio.
Possiamo acquistare e vendere e affittare e inviare un venti ad un amico.
Dal bar al car sharing, siamo inarrestabili con i nostri pollici.
Basta un tocco per comprare qualsiasi cosa, senza bisogno di riempire pagine di informazioni volta dopo volta o ricordare password in rima per ottenere quel vestito, una camera, un biglietto per un concerto.
Viviamo su tutti i dispositivi, e siamo mobile come natura vuole.
Non c'è bisogno di inviare dati o dettagli, nemmeno quando ci paghiamo a vicenda.
Noi abbiamo soldi magici, non vincolati da banche o conti.
E’ istantaneo, semplice e abbastanza sicuro per portarti su una nuova strada: considerati invitato alla "People Economy" (economia delle persone).


We are the people who have built a whole new place to live, dream, and be.
We employ ourselves and vote with our money.
Our phone is our wallet.
We can spend Bitcoin with a tap, without a pocket.
We can buy and sell and rent and send a twenty to a friend.
From the coffee bar to the share car, we are unstoppable with our thumbs.
Just one touch to buy just about anything, no need for filling billing info time after time or remember password rhymes to get that dress, a cabin, a concert ticket.
We live on all devices, and are as mobile as nature intended.
No need to send any details or data, not even when we pay each other.
We have magical money, not bound by bank or bill.
It is instant simple, and secure enough to get out of the way: Consider yourself invited to the “People Economy.”


Due delle migliori università americane propongono corsi su Bitcoin

Coindesk.com
di Joon Ian Wong (@joonian), 4 settembre 2014
articolo originale:
http://www.coindesk.com/top-us-colleges-begin-offering-bitcoin-courses/

Due delle migliori università degli Stati Uniti, la New York University e la Duke University, cominciano per la prima volta ad offrire corsi di criptomonete.

Il professor Geoffrey Miller ieri ha tenuto la prima classe del nuovo corso della New York University “La Legge e il business di bitcoin e delle altre criptomonete”. 35 studenti hanno partecipato alla lezione - la prima di una serie di 14 - che ha riguardato i fondamenti del denaro .

Miller, un membro della facoltà di legge della New York University, tiene il corso assieme al professor David Yermack , che è della facoltà di economia e commercio.

Yermack dice che il corso si propone di esaminare l'impatto delle criptomonete sui principi fondamentali che sono alla base delle attuali nozioni di diritto e finanza.

"Il corso non si propone di insegnare cos’è bitcoin, ma vuole mostrare come alcune delle questioni che riguardano proprietà, finanza e contratti andranno rapidamente modificandosi nel prossimo secolo. La tecnologia sta costringendo la gente a riesaminare le assunzioni a lungo termine. "

Classe blockbuster
Yermack e Miller sono assieme al professore di finanza Campbell Harvey della Duke University, che sta preparando un corso di criptomonete che sarà offerto agli studenti la prossima primavera.

Entrambe le scuole, la New York University e la Duke, sono classificate nella top 10 delle rispettive categorie nella classifica US News and World Report delle università. Da notare che il co-fondatore di Coinbase Fred Ehrsam si è laureato alla Duke nel 2010.

Il corso di Harvey alla Duke si intitola “Innovazione, turbativa e cryptoinvestimenti” e si concentrerà sul potenziale delle imprese che utilizzano il blockchain (la tecnologia alla base di bitcoin).
Il corso sarà offerto agli studenti del dipartimento di informatica e delle scuole di diritto e di business della Duke. Harvey è fiducioso che il corso sarà un successo tra gli studenti.
Ha detto:

"Penso che sarà un blockbuster. Il problema sarà tenere lontana la gente".


Per Yermack tenere un corso su bitcoin è la partenza da una carriera spesa a studiare le questioni di corporate governance e di remunerazione dei dirigenti.
Lo scorso autunno ha tenuto un discorso improvvisato su bitcoin in una conferenza di finanza a Puerto Rico, dopo aver "strappato" il suo discorso originale data la salita del prezzo di bitcoin.
"E' stato molto ben accolto. Dopo di quello il telefono continuava a squillare, e non ero davvero stato in grado di ricercare molto altro" ha detto.

Gli accademici devono fare un passo avanti
Anche se i professori della NYU e della Duke si preparano con nuove classi sulle monete digitali, dicono che non ci sono abbastanza accademici attualmente impegnati nella ricerca sulle criptomonete.

Yermack ha detto che preparare un programma di studio per il suo corso è stato impegnativo, a causa del piccolo numero di articoli accademici pubblicati su bitcoin.

Allo stesso modo, Harvey ha detto che le potenzialità del blockchain sono soffocate dalla mancanza di conoscenza basilare dei suoi potenziali usi, e che spetta agli accademici di "farsi avanti" e presentare le informazioni.
Ha aggiunto:

"E' chiaro che [le criptomonete] non hanno intenzione di andarsene, e potrebbero trasformarsi in qualcosa di un po' diverso da quello che vediamo oggi."

E’ da notare che diverse altre università già offrono corsi di laurea e altri programmi riguardo Bitcoin. L' Università di Nicosia a Cipro offre un master in valuta digitale, mentre l’University of Cumbria nel Regno Unito offre due certificati sulle criptomonete.

In Canada pagare gli stipendi in bitcoin è un trend in crescita

L’utilizzo di moneta virtuale non evita le tasse.

CBCNews, The Canadian Press
articolo originale:
http://www.cbc.ca/news/business/salaries-paid-in-bitcoin-a-growing-trend-in-canada-1.2752441

Un piccolo ma crescente, e sorprendente, numero di lavoratori preferisce essere pagato in bitcoin piuttosto che in dollari canadesi, secondo una società di paghe e contributi a Waterloo, Ontario.

Il CEO di Wagepoint Shrad Rao ha detto che la sua azienda si è avvicinata all'opzione di pagamento con criptomoneta nel novembre dello scorso anno con un progetto secondario e non si aspettava alcuna adozione.

Ma quando quest'anno la valuta online ha guadagnato popolarità, ha detto, i dipendenti provenienti da 10 aziende hanno firmato per l'opzione bitcoin, e molti altri stanno chiedendo informazioni.
"Quando abbiamo iniziato, pensavamo che non avrebbe aderito nessuno", ha detto al telefono da New York, dove Wagepoint ha un altro ufficio.
"La cosa interessante è che effettivamente abbiamo avuto clienti che si sono rivolti a noi per via delll'adozione di bitcoin, cosa che non ci aspettavamo affatto".

Rao ha detto che le imprese sono prevalentemente aziende di tecnologia, i cui lavoratori hanno maggiore interesse per le innovazioni e tendono a interessarsi di più.
Oltre che dal Canada, ha detto che riceve circa cinque richieste al mese dagli Stati Uniti, altro posto dove Wagepoint opera, per informazioni sulle paghe in bitcoin anche se non ha ancora avviato tale opzione in quel paese.

A fini fiscali equivale al baratto.

Bitcoin, una valuta decentralizzata, è stato lanciato nel 2009 da una persona o un gruppo ancora sconosciuto. Ha guadagnato attenzione nel 2013 e la successiva adozione ha fatto crescere il valore di un bitcoin fino ad un massimo di 1000 dollari.

Ma la maggior parte dei negozi di strada ancora non riconosce bitcoin come moneta, e neppure il governo canadese, che nel mese di giugno ha stabilito che bitcoin è una proprietà.
Il portavoce della Canada Revenue Agency (l’agenzia delle entrate canadese) Noel Carisse ha detto che pagare i dipendenti con bitcoin significa pagarli in beni, "un baratto".

"Il bene - il bitcoin, nel caso di valuta digitale - deve essere valutato e riportato in dollari canadesi", ha detto in una e-mail.
"Il lavoratore dovrebbe quindi includere l'importo corretto nella sua dichiarazione dei redditi annuali come reddito da lavoro dipendente. Qualsiasi imposta dovuta dovrà essere pagata in dollari canadesi."

Per Wagepoint, tuttavia, funziona in modo diverso. Rao ha detto che per fini fiscali, sulla carta, i dipendenti sono ancora pagati con dollari canadesi. Ha detto che i lavoratori possono disporre di tutto o parte del loro salario in bitcoin, e le tasse sono dedotte dallo stipendio in dollari canadesi prima che il resto venga convertito. "Davvero, a questo punto è (più o meno) quello che fai con il tuo reddito personale", ha detto. "Se con lo stipendio si compra una barca o si investe in bitcoin - credo che le due cose non siano molto diverse tra loro."

Un esperto dice che è cosa limitata al settore tecnologico.

Ma, secondo un esperto, questo sistema di pagamento probabilmente non vedrà l'adozione di massa fino a quando non vi sarà una regolamentazione e un’accettazione diffusa di bitcoin.

Cissy Pau della Clear HR Consulting con sede a Vancouver, che si occupa di piccole imprese, prevede che essere pagato in moneta virtuale non si espanderà al di là del mondo tecnologico, perché attualmente ci sono troppo pochi posti per spenderli.

"Le aziende Tech, posso crederci", ha detto, “ma non riesco proprio a pensare che accada, per esempio, in Canada Post, un’azienda di tipo tradizionale con lavoratori di tipo tradizionale. Sospetto che la gente sarà molto scettica."

Anche coloro che guadagnano esclusivamente in bitcoin non possono sfuggire la valuta tradizionale.
Michael Perklin di Bitcoinsultants fa affari in moneta virtuale e non guadagna dollari canadesi da febbraio, ma nella maggior parte delle operazioni di tutti i giorni non usa bitcoin.
Perklin ha detto che utilizza servizi di terze parti che gli permettono di effettuare normali acquisti e di pagare le bollette in bitcoin, oltre a convertire bitcoin in dollari canadesi contanti. Ad esempio, il mutuo viene pagato tramite un conto in dollari canadesi dove deposita fondi dopo la vendita di bitcoin nelle borse on-line.

"Devo interagire con la valuta canadese," ha detto. "Questa è una necessità per vivere nel paese in cui vivo".

Sia che lo amiate o che lo odiate, vi state perdendo quello che conta veramente di Bitcoin

Casey Research
di Paul Rosenberg, 29 agosto 2014
articolo originale: http://www.caseyresearch.com/freeman/whether-you-love-or-hate-youre-missing-what-really-matters-about-bitcoin


Bitcoin ha fatto notizia nel corso dell'ultimo anno o giù di lì, quando il prezzo s’è impennato e ha reso alcune persone ricche. La possibilità dei soldi facili genera sempre molta confusione, e certamente così è stato questa volta.



Personalmente non volevo che il prezzo di Bitcoin salisse troppo; così ha attirato l'attenzione della gente per ragioni tutte sbagliate. Le criptomonete - delle quali Bitcoin è la prima, la più nota e, attualmente, la più importante - sono una rivoluzione nel commercio. Ma sono anche molto di più.



Bitcoin è un'intrusione in un mondo statico: è il figlio di concetti radicali e della crittografia, partorito da estranei confermati. Si tratta di una cosa nuova e diversa, non si uno strumento finanziario leggermente diverso.



Ma anche questo non è ciò che conta di più di Bitcoin.



Arrivano i Bitcoin Kids



Il blockchain di Bitcoin - un registro pubblico decentrato per il trasferimento di proprietà - è un’invenzione davvero innovativa, ma non è il fattore chiave.



La possibilità di by-passare del tutto la Fed, SWIFT e il resto dei monopoli fiscali è la risposta ai sogni più belli di un sostenitore dei soldi contanti, sonanti (hard-money), ma anche questa non è la cosa che conta davvero.



Ciò che conta veramente sono le persone che io chiamo, affettuosamente, "Bitcoin kids" (i ragazzi Bitcoin). Questo è un gruppo slegato di migliaia di persone, per lo più abbastanza giovani e molto distribuite, che sono impegnate a fondo nella rivoluzione delle criptomonete e in tutto ciò che essa comporta.



Quello che i profani non capiscono è che queste persone non stanno solo commerciando bitcoin; sono impegnate a sviluppare un’intera nuova generazione di prodotti e servizi: cose come Silent Vault (https://silentvault.com/), Monetas (http://monetas.net/), Etherium (https://www.ethereum.org/), e molti altri. Molti di loro sono coinvolti nella stampa 3D, e alcuni, nel movimento Maker (http://it.wikipedia.org/wiki/Maker). Altri sono coinvolti in iniziative umanitarie come BitcoinNotBombs (http://www.bitcoinnotbombs.com/).



Questi giovani non sono terrorizzati all'idea di non riuscire in una nuova impresa. Piuttosto, stanno raccogliendo punti, si buttano, e lavorano. E se una impresa delle loro fallisce, si sistemano e ricominciano.



Per favore tenete presente che se volessi, potrei elencare una serie di problemi che esistono nel mondo di Bitcoin. Potrei anche illustrare una serie di attacchi, potenziali e non, a Bitcoin. Questa non è una tecnologia totalmente invulnerabile, e non la sto portando come esempio di perfezione. Ma nemmeno questi problemi sono al centro del quadro. I Bitcoin kids sono adattabili e hanno una buona probabilità di evitare o superare gli attacchi che arriveranno su di loro.



La foto Anti-”Casta” (Anti-Geezer)
Le persone anziane sono a volte troppo permalose per le cose che fanno i giovani. Ad esempio, date un'occhiata a questa foto:





E’ facile che un ragazzo con una maschera e con una sciarpa intorno alla testa venga definito stupido. (Prima di lanciare i sassi, però, dovremmo davvero ricordare tutte le cose stupide che abbiamo fatto a vent'anni). Ma ancora una volta, non è questo il punto - date un’occhiate al cartello:

Il corrotto ci teme.
L’onesto ci supporta.
L'eroico si unisce a noi.


Pensate ai pensieri e agli impegni che stanno dietro queste parole. Questi giovani rivendicano la giustizia, l'onestà e l'eroismo. Quali migliori ideali potremmo volere che i nostri figli e nipoti inseguano?

Ed ecco un altro pensiero per persone anziane:

Se pensate che i Bitcoin kids siano impulsivi e imprevedibili, mettetevi in gioco e aiutateli. Se pensate che stiano sottovalutando gli attacchi che dovranno affrontare, colmate le loro lacune e preparateli a quegli attacchi. Stare seduti in disparte a cercar difetti è prima di tutto un modo per difendere la propria immobilità. Se pensate che questi giovani manchino di esperienza e di profonda comprensione, tiratevi su le maniche, affrontate le onde, e portategliele. Date loro l’esempio agendo.

La nuova via

Lasciate che vi faccia un esempio dell'atteggiamento questi giovani stanno mostrando. Uno di loro, Julia Tourianski, ha scritto questo:

Proprio come Internet ha restituito l'informazione al popolo, così Bitcoin darà al popolo la libertà finanziaria. Ma questo è solo il primo passo... Bitcoin ci permetterà di plasmare il mondo senza dover chiedere il permesso. Noi proclamiamo l'indipendenza di Bitcoin. Bitcoin è sovranità. Bitcoin è rinascimento. Bitcoin è nostro. Bitcoin è.

Questi giovani affermano esattamente ciò che Thomas Paine disse ai coloni americani disobbedienti e ribelli nel 1776:

Noi abbiamo il potere di iniziare nuovamente il mondo.

I Bitcoin kids credono di avere il potere di iniziare il mondo di nuovo, e questa cosa è molto potente. Inoltre, e questo è di suprema importanza, agiscono ogni giorno in base a questa convinzione... migliaia di loro. Essi non stanno aspettando che l'opinione pubblica li sostenga, non sono in attesa che "le masse si sollevino" e non sono certo in attesa di autorizzazione. Essi si svegliano ogni giorno, mettendo la loro volontà nel mondo e costruendo un'economia sulla cripto-moneta ... e così costruiscono un mondo nuovo.

La maggior parte di noi sanno da tempo che il sistema mondiale attuale è corrotto e devolutivo. Abbiamo cercato di resistere nonostante questo, aspettando il nostro tempo, e chiedendoci quando mai le cose sarebbero cominciate a cambiare.

Io sono qui per dirvi che le cose stanno cominciando a cambiare. Bitcoin è al centro di questo, e i Bitcoin kids ne sono la chiave. Possiamo combatterlo, unirci, ballare, piangere o semplicemente difendere la nostra ignoranza, ma il momento che abbiamo aspettato tanto è davanti a noi, in questo momento.


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Bitcoin resiste con i venditori online che inseguono la scintilla digitale

Reuters
di
Gertrude Chavez-Dreyfuss e Michael Connor, 28 agosto 2014
articolo originale: http://www.reuters.com/article/2014/08/28/us-usa-bitcoin-retailers-analysis-idUSKBN0GS0AG20140828

NEW YORK (Reuters) - Bitcoin sta prendendo piede tra i venditori online USA tra cui Overstock.com e Expedia, dato che i clienti utilizzano una moneta digitale che solo pochi anni fa era praticamente sconosciuta e che ora invece mostra una certa capacità di resistenza.

Anche se le vendite pagate in bitcoin alle imprese intervistate per questo articolo sono meno dell'uno per cento, loro si aspettano che, quando la diffusione crescerà, la valuta online diventerà onnipresente come internet.

"Bitcoin non va da nessuna parte: è qui per restare", ha detto Michael Gulmann, vice presidente di prodotto a Expedia Inc. a Seattle, la più grande agenzia di viaggi on-line. "Vogliamo essere presenti fin dall'inizio." Expedia ha iniziato ad accettare pagamenti bitcoin per le prenotazioni alberghiere l’11 luglio.
Fino a poco fa era una valuta alternativa di nicchia propagandata da un fervente gruppo di seguaci, ora bitcoin è evoluto in un sistema di pagamento on-line basato su software. I Bitcoins sono memorizzati in un portafoglio con un numero di identificazione univoco e aziende come Coinbase e Blockchain possono tenere la valuta per l'utente.

Al momento dell'acquisto di un oggetto dal sito di un commerciante, un cliente fa semplicemente clic sull'opzione Bitcoin e poi digita il suo numero identificativo di portafoglio in una finestra pop-up.
Tuttavia, un’ampia adozione di bitcoin è ad almeno cinque anni di distanza, perché la maggior parte dei consumatori preferiscono ancora utilizzare carte di credito, dicono gli analisti.

"Bitcoin è un nuovo modo di effettuare i pagamenti, ma non è la soluzione ad un problema", ha dichiarato George Peabody, consulente pagamenti a Glenbrook Partners in Menlo Park, California. "I pagamenti al dettaglio non hanno problemi".

Ci sono anche preoccupazioni per la volatilità del bitcoin: il suo prezzo in dollari cambia ogni giorno. Mercoledì scorso, bitcoin è aumentato dello 0,4 per cento a 514,09 dollari.

Tale rischio è a carico del consumatore e del gestore dei pagamenti in Bitcoin, come ad esempio Coinbase o Bitpay, non del rivenditore. Il venditore non detiene il Bitcoin ed è pagato in dollari USA. Non appena un cliente paga in Bitcoin, la moneta digitale va al gestore del pagamento e il gestore paga immediatamente il commerciante, per un costo di meno dell'1 per cento.

"Non abbiamo a che fare con l’effettivo possesso di bitcoin: è il processore di pagamento che si prende il rischio del cambio per noi", ha detto Bernie Han, Chief Operating Officer di Dish Network Corp, a Englewood, Colorado. "Questo per noi è ciò che lo rende attraente e credo sia lo stesso anche per altri commercianti".

Dish, con circa 14 miliardi di dollari di fatturato annuo, ha iniziato ad accettare bitcoin a metà agosto.

I gestori di pagamento fanno una qualche forma di “hedging”, ha detto Gil Luria, un analista di tecnologia finanziaria presso Wedbush Securities a Los Angeles. Queste entità potrebbero, per esempio, vendere bitcoin a mercato per compensare quelli processati e anche quelli in loro possesso, quindi non vengono lasciati molto esposti, ha detto Luria.

L'unico rischio per il rivenditore è se la controparte, il processore di pagamento, non svolge il suo compito. Tale rischio è minimo, Luria ha detto, "Coinbase e Bitpay ora sono start-up ben finanziate e hanno messo un sacco di risorse nella sicurezza", ha detto Luria. "È possibile considerarle come controparti sicure, a differenza di un anno fa, quando erano molto piccole".

Aggiungere al guadagno

Secondo alcuni, questa è diventata una situazione vantaggiosa per i rivenditori, in quanto sfruttano le spese di transazione più basse e vendono a nuovi clienti. In almeno un caso, le vendite in bitcoin dovrebbero ingrassare l’utile netto, l'aggiunta di 4 centesimi per azione ai guadagni 2014 del commerciante on-line con sede a Salt Lake City Overstock.com, ha detto l'amministratore delegato Patrick Byrne.

Overstock è stata la prima azienda americana con un fatturato annuo di almeno 1 miliardo di dollari ad accettare bitcoin. Poco dopo, altre aziende, tra cui produttore di computer Dell Inc, Dish e Newegg Inc., un rivenditore online di hardware e software per computer, hanno cominciato ad accettare pagamenti in bitcoin.
Ad oggi ci sono circa 63.000 commercianti che accettano bitcoin a livello globale, come mostrano le stime di CoinDesk. Si prevede che la cifra possa salire a 100.000 entro la fine dell'anno.

Byrne di Overstock ha stimato un fatturato in bitcoin compreso tra i 6 e gli 8 milioni di dollari entro la fine del 2014, una frazione del fatturato totale della società.

Ancora più importante per Byrne, la maggior parte delle vendite in bitcoin proviene da nuovi clienti che altrimenti non potrebbero fare acquisti presso Overstock se il sito non avesse offerto l’opzione bitcoin. Gli utenti Bitcoin tendono ad essere individui con elevata disponibilità e consumatori tecnologicamente esperti.

In un certo senso, bitcoin è stato utilizzato dai rivenditori come una strategia di marketing per ottenere qualche commento tanto necessario alle marche che possono trovarsi in difficoltà.

"Ogni rivenditore sa che, in questo periodo, un qualche annuncio su bitcoin ottiene molto più risalto dai media che non uno riguardante la carta di credito Discover", ha dichiarato Peabody di Glenbrook.

Uno svantaggio dal punto di vista del consumatore è che, in generale, le vendite Bitcoin sono definitive e irreversibili. Comunque ci sono alcuni venditori che restituiscono i pagamenti bitcoin per prodotti difettosi, ha detto Adam White, direttore dello sviluppo aziendale e strategie di Coinbase, una società di portafogli online in San Francisco.

Risparmio sui costi di transazione

Per i rivenditori, il più grande vantaggio dell’accettare bitcoin sta nei minori costi di transazione. Coinbase e Bitpay, per esempio, ricaricano meno dell'1 per cento per ogni transazione. Un pagamento con carta di credito, al contrario, di solito comporta una commissione del 3 per cento.

Dell, che ha iniziato ad accettare bitcoin nel mese di luglio, Dish ed Expedia dicono tutti che finora i loro guadagni in bitcoin hanno superato le loro aspettative. Le tre società hanno rifiutato di fornire cifre specifiche, ma hanno detto che le vendite in bitcoin sono modeste rispetto ai loro ricavi complessivi.

"Dal primo giorno... abbiamo visto che il traffico al sito è cresciuto", ha dichiarato Paul Walsh, chief information officer presso Dell Commerce Services in Texas. Ha citato un recente ordine in bitcoin di un server da più di 50000 dollari.

Per l’agenzia di viaggio on-line Cheapair.com di Calabasas, California, le vendite in bitcoin hanno raggiunto gli 1,5 milioni dollari da quando hanno cominciato ad accettarli nel novembre del 2013, ha detto il CEO Jeff Klee. Nel solo mese di luglio, le vendite in bitcoin sono incrementate del 20 per cento.

I dati di BlockChain.info, un portafoglio bitcoin che memorizza la moneta digitale per i clienti, hanno evidenziato che negli ultimi tre mesi vi sono state, in media, tra le 50.000 e le 75.000 transazioni bitcoin al giorno, di importo compreso tra i 45 e gli 85 milioni dollari. Questo dato si confronta con le vendite al dettaglio giornaliere degli USA di circa 15 miliardi di dollari nel mese di luglio, secondo le stime del Census Bureau americano.

A partire dalla fine di giugno, i portafogli bitcoin, che rappresentano il numero di utenti che hanno un conto Bitcoin, sono cresciuti a 5.320.000, dai 765.039 di un anno fa, come mostrano i dati di CoinDesk. Si prevede che il numero dei portafogli arrivi a 8 milioni entro la fine dell'anno.

"Non vedo troppi rischi in questo momento per noi su Bitcoin", ha detto Han di Dish. "Non ci aspettiamo che bitcoin rivoluzioni il modo in cui i nostri clienti gestiscono i loro conti, ma sulla base di quello che abbiamo visto finora, non abbiamo motivo di cambiare."

I driver a lungo termine di Bitcoin

Nasdaq.com
di Martin Tillier, 26 agosto 2014
articolo originale:
http://www.nasdaq.com/article/the-longterm-drivers-of-bitcoin-cm384109

La scorsa settimana, in un pezzo di apertura al mondo del trading di Bitcoin, ho suggerito che si potrebbe provare a prendere una posizione long su Bitcoin rispetto al Dollaro per approfittare della debolezza del primo nelle settimane precedenti. Inizialmente la cosa sembrava buona in qualnto il salto previsto è arrivato e avrebbe portato guadagni, ma il ritracciamento negli ultimi due giorni ha confermato quello che avevo detto allora, che questa era un’idea abbastanza a lungo termine e come tale richiede una convinzione nel valore fondamentale della moneta virtuale.

Io non sono un evangelista Bitcoin, né un esperto, né tanto meno un nemico. Ho semplicemente un background di trading e quindi un mercato volatile mi interessa. Più a fondo esamino il fenomeno, però, più sono convinto che Bitcoin ha un futuro e potrebbe avere un'influenza duratura sul mondo degli affari e della finanza.

Il mio scritto sul tema ha generato diverse discussioni con persone che hanno punti di vista diversi, ma devo ancora trovare qualcuno che mi dia quello che considero un argomento convincente per spiegare perché credono che Bitcoin fallisca. Se avete un tale argomento, non esitate a illuminarmi nella sezione commenti. Di solito questo punto di vista sembra essere basato su una incapacità, o talvolta una mancanza di volontà, di capire cosa è e come funziona Bitcoin. Alcuni hanno detto che è tutta un'illusione basata sul valore percepito piuttosto che su quello reale, e a quel punto faccio notare gentilmente che lo stesso vale per i pezzi di carta verde alla cui accumulazione molti dedicano la loro vita.

A me sembra che una moneta virtuale peer-to-peer sia proprio questo, una moneta, ma una fatta con il vantaggio di essere intrinsecamente limitata. Se l'argomento è semplicemente che è sopravvalutata, allora bene; non sono d'accordo ai livelli attuali, ma ogni commercio ha bisogno di un acquirente e un venditore. Il disaccordo può causare volatilità a breve termine, però è difficile vedere come una moneta che ha un certo grado di scarsità può, nel tempo, non apprezzarsi nei confronti di una moneta la cui disponibilità continua ad aumentare.

E’ importante anche l’uso come moneta, in quanto l'offerta è solo metà della storia. Questo è il motivo per cui ho incluso nel pezzo della scorsa settimana l'aumento dei commercianti che accettano pagamenti in Bitcoin come un driver positivo verso l'alto del prezzo. Sebbene, come Cloud Jacking ha giustamente sottolineato nei commenti di quell’articolo (http://www.nasdaq.com/article/recent-bitcoin-weakness-creates-an-opportunity-cm381412), nel breve termine è in realtà una cosa negativa per il prezzo di scambio. Il Bitcoin che viene speso è immediatamente convertito in dollari, quindi più commercianti significano più venditori e quindi cala la pressione sui prezzi. Questo è vero, ma se Bitcoin deve affermarsi come una vera e propria moneta globale, una più ampia accettazione è essenziale. Quando ciò accadrà, la dinamica della quantità limitata e della riduzione della produzione prenderà il sopravvento verso la continua espansione delle altre valute.

Ho anche accennato al crescente uso di Bitcoin nel terzo mondo e nelle nazioni in via di sviluppo. Non voglio andare alla deriva nell’iperbole che così spesso caratterizza i veri credenti nell’innovazione tecnologica, ma mi sembra che in questo una moneta virtuale può cambiare le cose. Sono speculazioni in una certa misura, ma sembrerebbe logico pensare che la costruzione di ricchezza in molte di queste nazioni sia stata scoraggiata dalla tendenza tenuta in passato dai governi di svalutare la ricchezza memorizzata nella valuta locale.

Come il governo cinese ha scoperto che i controlli sui cambi di qualcosa che esiste in un ambiente virtuale sono difficili, se non impossibili, ora, per gli aspiranti imprenditori delle nazioni più povere, esiste un modo per conservare e accumulare ricchezza. Dite pure che sono un pazzo idealista, ma credo che che (Bitcoin) incoraggerà l'innovazione e l'imprenditorialità in quei paesi. Nel breve termine ciò può avere alcuni effetti negativi sulle nazioni sviluppate, ma in generale l'espansione dell'economia globale è una buona cosa. Ciononostante, questo fornirà una fonte crescente di domanda.

Questo non significa, tuttavia, che Bitcoin andrà necessariamente ad apprezzarsi nel corso delle prossime settimane o mesi. Le dinamiche di mercato fanno si che sia probabile, ma non certo. Ecco perché ho consigliato uno stop loss appena sotto il livello di 400 dollari se si dovesse acquistare a circa 475 dollari. Infatti, se tale livello si rompe appare probabile una corsa al ribasso per circa 200 dollari, quindi se la vostra piattaforma permette di andare short potrebbe essere una strategia decente.
Se sarà così, e suggerisco tale speculazione, però, sarebbe solo speculazione. A lungo termine ci sono elementi abbastanza forti da suggerire che, anche se per alcuni è difficile da comprendere, Bitcoin è qui per rimanere.

Perché sostenere Bitcoin

Forbes
di Julie Meyer, 22 agosto 2014
articolo originale:
http://www.forbes.com/sites/juliemeyer/2014/08/22/why-to-back-a-bitcoin-start-up/

Non so cosa succederà, ma so che accadrà. Un nuovo ordine finanziario sta emergendo, sarà radicalmente più trasparente rispetto al sistema che non ha fondamentalmente rinnovato se stesso dopo la crisi del 2008. Scandali sull’assicurazione del credito, gli intrecci del Libor e via così. L’industria dei servizi finanziari fondamentalmente ha perso di vista il semplice fatto che non è un’industria; è un fornitore di servizi per l'industria. Il suo compito è quello di sostenere gli industriali.

Se guardiamo indietro nella storia, il potere si è spostato dalle gerarchie all'uomo comune con l’aiuto di strumenti di produttività e con l’accesso alla finanza. La fonte del potere e della ricchezza è sempre stata la proprietà. Questa è stata devoluta all'individuo lentamente ma, guardando indietro, più velocemente di quel che sembra. Ancora oggi l’accesso ai mezzi che ci permettono di vivere finanziariamente è difficile nel cosiddetto mondo in via di sviluppo (e così anche per molti nel cosiddetto mondo sviluppato). Ma i ragazzi hanno voglia di fare un balzo e recuperare. Se sei un giovane africano povero, sai che devi cambiare le regole del gioco per vincere. Anche solo per rimanere in vita. Lo status quo non ti darà molto di più.

Il denaro è legato intimamente sia con la nostra identità, e in particolare la nostra identità digitale, ma anche con la sovranità di un paese. E' l'ultimo baluardo del potere. Ma è anche abilitante, e ha sempre seguito le idee e quelli che eseguono queste idee nel corso della storia.

Quello che fa Bitcoin come valuta è consentire ai singoli di trasferire ricchezza tra di loro senza costi e senza certi controlli. Si tratta di un piccolo rafforzamento dei singoli nella battaglia tra governo e individuo. Questa battaglia sarà combattuta lungamente e duramente man mano che un nuovo senso comune emergerà e diventerà chiaro un nuovo ordine finanziario.

Non è passato molto tempo dall'incontro con Marcus Swanepoel, un oratore chiave nella conferenza “Seguire l'imprenditore” (Follow the Entrepreneur Conference) di quest’anno, e Timothy Stranex, che abbiamo iniziato a scavare nello spazio Bitcoin e nello sviluppo di strategie per l’incontro delle banche con le cripto-valute. Ben presto ci siamo resi conto che i mercati emergenti genererebbero enorme trazione e cresceranno più forti. Quando in gioco c'è poco (senza l’industria pensionistica da trilioni di dollari, Wall Street, la City di Londra, ecc), ma ci sono miliardi di persone intelligenti e massicciamente ambiziose alla base della piramide che vogliono un biglietto verso l'alto, l’adozione potrebbe decollare a macchia d'olio.

Credo che le banche non solo vogliano ma debbano mettersi in gioco con Bitcoin e le altre cripto-valute. Gli studenti di innovazione conoscono due cose: l'innovazione vince sempre, è solo una questione di tempo, e l'effetto di stratificazione, abbiamo ancora le ferrovie pur avendo gli aeroplani, e le radio pur avendo la televisione. Bitcoin non sostituisce tutto, ma arricchisce il mondo - forse è rivoluzionario nella sua proposizione fondamentale, ma è evolutivo nel suo decollo sui mercati.

Se andiamo avanti veloce di cinque anni, non vi è alcun dubbio nella mia mente che le banche giocheranno un ruolo chiave nell'ecosistema Bitcoin, nonostante le recenti opinioni dei regolatori europei. E i Davide digitali, gli imprenditori aiuteranno le banche a ridiventare intermediari nelle loro industrie, re-immaginate come ecosistemi, essendo massicciamente digitalmente sconvolti.

Puoi rubare bitcoin, ma buona fortuna per riciclarli

Wired
di Robert McMillan, 28 agosto 2013
articolo originale:
http://www.wired.co.uk/news/archive/2013-08/28/bitcoin-anonymity

Nel mese di aprile 2012, il sito web Betcoin ha perso 3171 Bitcoin, qualcuno s’è introdotto in tre diversi computer per rapinare il sito di gioco d'azzardo online. Con pochi clic del mouse, il ladro ha rubato una quantità di moneta digitale che ora ha un valore di quasi 400.000 dollari.

Ma il denaro non è esattamente svanito. Dopo la rapina, è rimasto fermo per un anno in un portafoglio Bitcoin, visibile a tutto il mondo, ma controllato solo dai criminali. Poi, quest'anno, il 15 marzo, il ladro ha iniziato a spendere. Avrebbe preso piccoli importi di bitcoin, noti come "bucce" (peels), per spostarli da un portafoglio all'altro. Alla fine, circa 375 bitcoin (circa 45.000 dollari) sono finiti nelle borse di scambio Bitcoin, come MtGox, dove potrebbero essere convertiti in dollari USA.

Chi ha rapinato Betcoin non è stato catturato, ma i bitcoin una volta rubati o passano per una borsa di scambio o sono utilizzati in qualche altra operazione, e l'applicazione della legge ha molti modi di rintracciare un colpevole. È necessario fornire un documento d'identità alle borse di scambio e gli scambi possono anche contenere informazioni quali indirizzi IP e numeri di conto bancario utili per gli investigatori.

I federali sono ancora preoccupati per i furti, e del ruolo di Bitcoin nel riciclaggio di denaro e nel commercio illecito. L'anno scorso, una valutazione di intelligence dell'FBI ha segnalato che il carattere privato della moneta digitale potrebbe rendere difficile per le forze dell'ordine rintracciare i criminali. Non è necessario alcun ID per creare un portafoglio Bitcoin, ma la rete Bitcoin è costruita in modo tale che può essere terribilmente difficile per i criminali spendere la moneta digitale rubata.

Bitcoin è un po' un paradosso. Può essere usato quasi anonimo: due persone possono facilmente creare due nuovi portafogli Bitcoin, incontrarsi in un parco, e scambiarsi Bitcoin. Ma allo stesso tempo, tutte le operazioni su Bitcoin sono pubbliche: tutte le transazioni sono condivise in un file a disposizione di tutti chiamato Blockchain che è gestito dalla rete peer-to-peer Bitcoin.

Questo libro mastro pubblico rende piuttosto difficile riciclare il denaro attraverso la rete. Almeno questo è quello che i ricercatori della University of California e George Mason University hanno scoperto studiando la rete Bitcoin attraverso lo sviluppo di sofisticati strumenti che monitorano come il denaro si muove attorno ad esso.

I ricercatori sostengono che è spesso possibile, applicando gli attuali strumenti della legge, ottenere un sacco di informazioni sulle persone che muovono bitcoin. "Il riciclaggio di denaro - trasferire ingenti quantità di Bitcoin ottenuti illecitamente - sembra molto difficile", dice Sarah Meiklejohn, dell'Università della California, San Diego, studente laureato e co-autore dello studio che sarà presentato in una conferenza tecnica nel mese di ottobre.

I federali non sembrano rendersene ancora conto. Vogliono nuovi modi per monitorare i criminali che utilizzano bitcoin. Ed è per questo che la Fondazione Bitcoin è andata a Washington il 26 agosto, per spiegare se stessa davanti a più di 50 rappresentanti di enti come il Dipartimento del Tesoro, i servizi segreti e il Federal Bureau of Investigation. La Fondazione - il gruppo che sovrintende lo sviluppo del software di base Bitcoin - vuole vedere se può trovare un accordo con le autorità governative.

Mentre su piccola scala il riciclaggio di denaro "sembra abbastanza possibile", ammette Meiklejohn, i pesci grossi - persone che potrebbero voler muovere milioni di dollari attraverso la rete - avranno problemi. Semplicemente non ci sono abbastanza posti per scambiare grandi quantità di denaro in forma anonima.
"Il denaro che si muove intorno al sistema ogni giorno non è sufficiente per nascondere grandi quantità di Bitcoin", nota Meiklejohn.

Un criminale che ha converto rapidamente un gran numero di bitcoin probabilmente, ad un certo punto, è dovuto passare attraverso una borsa di scambio Bitcoin, e le società di scambio stanno lavorando duramente per attenersi alle normative federali in materia di antiriciclaggio.

Jerry Brito, ricercatore senior presso il Centro Mercatus alla George Mason University, ritiene che i federali non sono così lontani da cogliere questo come può essere. E' stato alla riunione a Washington, presso il Dipartimento del Tesoro, e pensa che la Fondazione Bitcoin "è stata ascoltata, le persone erano molto interessate e molto sintonizzate. Hanno fatto un sacco di buone domande. Io non direi che erano ostili. "
In teoria, una forza di polizia potrebbe anche recuperare i soldi rubati a Betcoin - almeno quelli transitati attraverso borse di scambio legittime.

Ma il proprietario di Betcoin, sotto lo pseudonimo "Hippich" non è ottimista. Dice che il ladro che ha rubato da lui era sofisticato: s’è introdotto in tre macchine con tre diversi sistemi operativi. Quindi lui è al "99,99 per cento" certo che non rivedrà più i suoi bitcoin. Oggi, a sito chiuso, sta cercando di vendere il dominio e di recuperare parte del denaro perso.

Ma se chi ha derubato Betcoin tenta di utilizzare i servizi di riciclaggio di denaro on-line, può ritrovarsi vittima. Meiklejohn ed i suoi colleghi ricercatori hanno provato alcuni di questi servizi - siti con nomi come Bitcoin Laundry (Lavanderia Bitcoin) e Bitmix - e riferiscono di esperienze piuttosto grezze. Un servizio non ha funzionato, ha semplicemente restituito gli stessi bitcoin, non-lavati.

Un altro servizio ha rubato i loro soldi. Come osserva Meiklejohn, "Se qualcuno viene da voi e dice, 'ho un milione di dollari di Bitcoin, potete ripulirli per me?', Non so quale possa essere il vostro incentivo per farlo piuttosto che rubarli. "